giovedì 25 novembre 2021

Little Fish - Fuga dall'incubo (Little Fish, 2005) di Rowan Woods

Tracy vive nei sobborghi periferici di Sydney insieme alla madre Janelle ed al fratello Ray, che ha perso una gamba dopo un tragico incidente stradale. La ragazza ha alle spalle un doloroso passato di dipendenza dall'eroina, da cui si è faticosamente disintossicata e sta cercando di rifarsi una vita "normale" con il sostegno della volitiva madre. Lavora da anni in un piccolo videostore con il sogno di aprire un internet point tutto suo, ma non riesce ad ottenere il prestito necessario dalle banche che le chiudono "con cortesia" la porta in faccia. Mentre Ray è coinvolto in piccole attività di spaccio, Tracy aiuta con affettuosa dedizione il patrigno Lionel, un ex campione di football che si  è perso nel tunnel della droga e che si sta progressivamente auto-distruggendo. Il ritorno del vietnamita Jonny, ex fidanzato di Tracy, mandato in Canada dalla sua famiglia per ripulirsi dalla dipendenza dall'eroina, complicherà le cose, facendo riemergere i fantasmi del passato. Questo "piccolo" film indipendente australiano, diretto con stile asciutto da Rowan Woods, è un dolente dramma sociale, teso e lucido nella sua denuncia, che ritrae, senza retorica ma con duro realismo, un microcosmo di squallido degrado fatto di perdenti che vivono costantemente sull'orlo della perdizione, anime perse schiacciate dal peso degli errori del passato e dalla dura lotta quotidiana alla ricerca di un riscatto che viene però sistematicamente frustrata da un sistema che appare distante e indifferente ai loro problemi. E' un'opera dimessa ma implacabile nel fotografare una dimensione aliena dalla tipica cartolina di un'Australia ridente, benestante ed operosa. Le periferie di Sidney, che qui assumono la valenza di un protagonista aggiunto, sono ritratte come un sottobosco pulsante di umanità allo sbando, dove si parlano lingue diverse e si incontrano culture tra loro distanti (la numerosa comunità vietnamita e quella bianca anglofona), ma tutte ugualmente combattute tra la voglia di redenzione e la tentazione del male (egregiamente incarnata dal viscido narcotrafficante, benestante e lussurioso, interpretato con inquietante freddezza da Sam Neill). Ottime interpretazioni degli attori, con menzione speciale per Hugo Weaving (di memorabile intensità tragica) e Cate Blanchett, che riesce a rendere con struggente partecipazione emotiva il tormento interiore del suo personaggio senza mai scadere nell'eccesso patetico. La droga e i suoi terribili effetti che si abbattono su un interno nucleo familiare allargato, è solo la punta dell'iceberg di un deterioramento morale e sociale che ha radici molto profonde. In Italia il film non è mai stato distribuito ma è uscito nel 2009 direttamente in edizione home video, disponibile sia in versione doppiata che originale.
 
Voto:
voto: 3,5/5

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