mercoledì 17 novembre 2021

Dark Water (2005) di Walter Salles

La giovane Dahlia Williams, appena uscita da una dolorosa separazione e profondamente turbata a livello emotivo, si trasferisce con la piccola figlia Cecilia in un fatiscente condominio a Roosevelt Island (Manhattan), l'unico posto che può permettersi a livello economico. Mentre il suo ex marito le fa guerra in tribunale per ottenere l'affidamento della figlia, degli strani fenomeni iniziano ad accadere nell'appartamento di Dahlia: continue inspiegabili infiltrazioni di acqua nerastra e sua figlia che afferma di comunicare con una misteriosa coetanea che nessun altro sembra vedere. Questo horror di Walter Salles, il primo film girato in America dal regista brasiliano, è il remake dell'omonima pellicola giapponese del 2002 diretta da Hideo Nakata, cercando così di bissare il grande successo ottenuto con  The Ring (2002) di Gore Verbinski, che pure era il rifacimento di un lavoro di Nakata. E' un film che cerca di fondere la classica ghost story con le atmosfere del thriller psicologico a sfondo familiare, evocando suggestioni tetre e claustrofobiche, e cercando di produrre una paura strisciante, sottile, che nasce dall'animo, dai recessi interiori e poi si esplica attraverso immagini lugubri. L'autore evita accuratamente ogni indulgenza nel macabro e cerca di lavorare per sottrazione, puntando tutto sulla sua protagonista (una intensa Jennifer Connelly) e sulla piccola Ariel Gade (8 anni), creando una connessione simbolica con l'acqua che qui diventa elemento conduttore di energie negative e di orrori del passato. Se l'intento è nobile, oltre che ambizioso, il risultato non è all'altezza delle aspettative perchè la sceneggiatura è troppo esile, le svolte narrative appaiono scontate e la soluzione del "mistero" risulta ampiamente prevedibile. Inoltre l'epilogo è eccessivamente caricato e didascalico, con un abuso di spiegazioni che finiscono per ridurne l'impatto sia dal punto di vista tragico che spaventoso. La Connelly, come sempre bellissima e magnetica, sembra essersi specializzata in ruoli di donne sofferenti e depresse. Una menzione obbligatoria per le musiche di Angelo Badalamenti, come al solito di grande atmosfera.
 
Voto:
voto: 2,5/5

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