Nell'afosa Savannah (Georgia), un avvocato di successo, Rick Magruder, si lascia coinvolgere da Mallory, una bella cameriera da cui è attratto e con cui trascorre una notte d'amore, nella sua vita complicata, segnata dal terrore nei confronti di un padre fanatico, Dixon, che la perseguita con continue minacce. Mentre sulla città incombe l'arrivo di un uragano tropicale, Rick decide di aiutare la donna e affrontare Dixon, ma finisce nei guai, mettendo in pericolo anche i suoi figli. In una lunga notte di tempesta andrà in scena la resa dei conti, e non senza sorprese. Cupo thriller ambientale di Robert Altman, nato da un soggetto scritto da John Grisham, attingendo dal materiale di un suo racconto mai pubblicato. Pur nei limiti di un lavoro su commissione è un film di grande atmosfera e di fosca fascinazione oscura, una storia intimamente violenta di complotti e tradimenti, sostenuta da un ritmo svelto e da una regia snella, che enfatizza le ombre (l'attesa del tifone), asciuga i dialoghi, procrastina le risposte e dilata le tensioni, realizzando un caustico affresco di decadente umanità meschina. L'ambientazione opprimente, il sospetto che aleggia e l'ironia tagliente abilmente celata sotto le pieghe di un intreccio noir, ne fanno un'opera raffinata e puntigliosa, perfetta nell'analisi psicologica dei vari personaggi, ma un po' troppo teatrale nel finale che scioglie i vari fili della matassa narrativa. Ottimo il cast (Kenneth Branagh, Embeth Davidtz, Robert Downey Jr., Daryl Hannah, Robert Duvall, Tom Berenger, Famke Janssen) e la fotografia di Changwei Gu. Il titolo italiano, come spesso accade in questi casi, tende a semplificare e banalizzare il senso dell'originale, invero difficilmente traducibile e comprensibile per noi europei: il "gingerbread" è un biscotto allo zenzero che, in base a una vecchia filastrocca del sud degli USA, se la dà a gambe per evitare di essere mangiato.
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