Bill Denny è un giornalista in disarmo con la passione del gioco d'azzardo. Charlie Waters è un giocatore esperto che punta e scommette su tutto, simpatico sfaccendato consumato dal vizio del gioco che campa alla giornata insieme a due prostitute. I due si conoscono per caso, al bar di una sala da poker di Los Angeles e subito scatta l'intesa per evidenti affinità. Pur senza conoscersi a fondo vivono come se fossero amici da sempre e partono alla "conquista" del Casinò di Reno in Nevada. Eccentrica commedia drammatica di Robert Altman, scritta da Joseph Walsh, sul mondo del gioco d'azzardo e sulla psicologia dei giocatori, ritratti come personaggi teneri e sregolati, stravaganti perdenti, fantasmi alla deriva sociale che vivono all'ombra del Sogno Americano, senza regole, senza aspettative, senza tempo ma con un'unica ossessione dominante che ne cannibalizza le azioni. Dal punto di vista stilistico è un film originale e spiazzante, destrutturato e desincronizzato, in cui lo spettatore tende a perdersi per la mancanza di coordinate precise, di schemi fissi, di risposte nette e di consecutio narrative; ci si trova immersi, piacevolmente, in un flusso libero di immagini e di dialoghi che ricostruiscono allegoricamente la personalità dei "gamblers" in preda alla loro compulsiva dipendenza. Dolente e irriverente, apparentemente caotico eppure lucido nella sua vivisezione della psiche di un giocatore d'azzardo, è una delle opere più perentorie e pregnanti mai realizzate sull'argomento, che decreta la precarietà come definitiva condizione esistenziale dei due protagonisti e riesce a cogliere, nel bellissimo finale, il nocciolo della questione: un giocatore non sarà mai appagato perchè, in fondo, non gli interessa realmente vincere (e meno che mai perdere), ma piuttosto giocare. E' in quel brivido, in quell'ebrezza, in quel rischio, in quella "febbre", la vera risposta di tutte le sue azioni. Semplice, efficace e definitivo. This is Altman, ladies and gentlemen. What else?
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