mercoledì 10 novembre 2021

Lawless (2012) di John Hillcoat

Contea di Franklin, Virginia, 1931. E' l'epoca della Grande Depressione e del Proibizionismo, durante la quale la maggioranza degli americani cadde in miseria ma alcuni personaggi senza scrupoli si arricchirono enormemente grazie al contrabbando illegale di alcolici, dando inizio ad una ondata di criminalità su larga scala mai vista fino a quel momento, in cui bande di gangster famelici combattevano sanguinose guerre tra di loro per accaparrarsi la fetta maggiore del lauto bottino. Quello che succedeva nelle grandi metropoli come Chicago o New York è arcinoto ed è stato raccontato tante volte da cinema e letteratura. Ma non molti sanno che i germi di quell'odio e di quella violenza erano anche presenti negli angoli remoti della provincia, nelle contee rurali o montane dove sorgevano la maggior parte delle distillerie che producevano ogni tipo di bevande alcoliche (molte delle quali di pessima qualità e di grezza lavorazione), che venivano poi rivendute ai clan metropolitani, gestiti da gangster come Al Capone o Bugs Moran. Il film racconta la storia (in parte reale) dei tre fratelli Bondurant, campagnoli rudi e spietati specializzati nella distillazione e nel contrabbando di alcolici: Forrest è il maggiore e il leader, duro come la roccia e feroce come una belva quando necessario. Howard è il suo braccio destro, coraggioso e turbolento. Jack è il fratello minore, il meno zotico, apparentemente pavido nell'azione ma molto ambizioso, e anche il più dotato a livello di ingegno. L'arrivo a Franklin di un nuovo vice-sceriffo, Charley Rakes, corrotto e viscido, vestito come un damerino ma peggiore di uno sciacallo, porta lo scompiglio nella comunità fino a quel momento gestita dai Bondurant a loro piacimento. Rakes vuole intimidirli, costringendoli a sottomettersi alle grandi gang di Chicago e accettare le loro condizioni capestro nella gestione del contabbando. Ma i tre fratelli, con la guida di Forrest e l'entusiasmo di Jack (che vuole ritagliarsi uno spazio tutto suo per dimostrare di non essere da meno degli altri due), non si vogliono piegare in nessun modo. Sarà l'inizio di una guerra e di un bagno di sangue per la cittadina rurale. Crudo gangster movie di John Hillcoat, liberamente ispirato al romanzo "La contea più fradicia del mondo" di Matt Bondurant, pronipote dei fratelli Bondurant, di cui ha raccontato le "gesta" criminose attingendo ai racconti di famiglia e ai documenti d'epoca. Dal punto di vista tecnico è un film eccellente, curatissimo nelle ambientazioni, suggestivo negli scenari, affascinante nella ricostruzione di quegli anni selvaggi, ben fotografato, ben musicato ed egregiamente recitato da un cast di grandi interpreti come Tom Hardy, Guy Pearce, Jessica Chastain, Mia Wasikowska, Gary Oldman, Jason Clarke e  Shia LaBeouf (lo cito per ultimo perchè, nonostante abbia un ruolo di spicco, è una delle note dolenti della pellicola). Anche lo scenario rozzo e sporco della provincia costituisce un senso di novità rispetto alle luci e ai night club di Chicago che, di solito, siamo abituati a vedere quando si parla di Proibizionismo. Peccato che la narrazione sia troppo convenzionale e proceda in modo prevedibile senza particolari sussulti o invenzioni, e che i personaggi non vengano tratteggiati al di là della patina superficiale, limitandosi ad un preciso archetipo per ciascuno di loro. Con un altro regista alla guida il risultato poteva essere addirittura ottimo. Guy Pearce ci regala un cattivo interessante, inquietante e infido, reso ancora più abietto dal contrasto tra il suo aspetto da dandy affettato e l'efferatezza delle sue azioni. Jessica Chastain, come sempre, riluce ogni volta che appare in scena; è lei l'ago della bilancia che porta piccoli sprazzi di umanità in tanta oscura barbarie. Ma è evidente che quello non era un paese (e un tempo) per donne. Purtroppo.

Voto:
voto: 3/5

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