lunedì 8 novembre 2021

L'uomo che uccise Don Chisciotte (The Man Who Killed Don Quixote, 2018) di Terry Gilliam

Toby Grisoni è un regista pubblicitario, talentuoso ma antipatico, che sta girando in Spagna uno spot sul tema di Don Chisciotte. Durante una pausa Toby acquista da un venditore ambulante di DVD pirata, una copia di un suo vecchio cortometraggio giovanile in bianco e nero, "L'uomo che uccise Don Chisciotte", girato 10 anni prima a basso costo. Preso dalla nostalgia il regista si ricorda di Javier, un calzolaio di un paesino spagnolo non lontano che interpretava il ruolo del protagonista del corto, e di Angelica, una ragazza di cui si era invaghito a cui aveva promesso di farla diventare una diva del cinema. Toby ritorna sui luoghi rurali delle riprese e scopre che Javier è diventato pazzo: è convinto di essere il vero Don Chisciotte, si veste come lui e viene usato dai concittadini come locale fenomeno da baraccone, per compiacere i turisti. Quando Javier/Don Chisciotte incontra Toby lo scambia per il suo fidato scudiero Sancho Panza e cerca di coinvolgerlo nelle sue "imprese". Ma il fare maldestro del vecchio provoca un grave incidente e i due finiranno nei guai con la polizia. Questa commedia avventurosa fantastica, diretta da Terry Gilliam, da lui scritta insieme a Tony Grisoni e liberamente ispirata al celeberrimo romanzo picaresco "Don Chisciotte della Mancia" di Miguel de Cervantes, è stata una delle produzioni più lunghe, complesse e tormentate della storia del cinema. Fin dagli anni '90 Gilliam cullava il sogno di realizzare un film su Don Chisciotte e riuscì ad avviare il progetto nel 1998 con Jean Rochefort e Johnny Depp come attori protagonisti. Le riprese si bloccarono a causa di una serie di imprevisti: una tempesta alluvionale che distrusse i set, le pessime condizioni di salute di Rochefort e la fine del budget stanziato; provocando così la cancellazione della pellicola. Tutto il girato, più numerosi dietro le quinte, finirono poi nel documentario Lost in La Mancha (2002), sempre diretto da Gilliam. Ma l'autore non abbandonò il suo sogno e, pur avendo momentaneamente perso i diritti sul libro, li recuperò nel 2006, dando vita a nuovi tentativi di restart, con una lunga serie di rinvii, beghe legali e avvicendamenti nel cast, con Robert Duvall e John Hurt che si succedettero nel ruolo di Don Chisciotte e Johnny  Depp, Ewan McGregor, Jack O'Connell e Adam Driver in quello di Grisoni/Sancho Panza. Nel 2017 finalmente il progetto si sbloccò, Gilliam riuscì a trovare i fondi necessari e realizzò il film con gli attori Jonathan Pryce e Adam Driver, affiancati da Stellan Skarsgård, Olga Kurylenko, Jordi Mollà e Joana Ribeiro. Questa pellicola, sviluppatasi con estrema sofferenza in un arco temporale di ben 19 anni, risente in maniera evidente di questo travaglio produttivo e realizzativo. Il risultato è un'opera diseguale e squilibrata, ma anche molto personale, complessa e a tratti geniale. La fedeltà al testo di Cervantes è un requisito che non va ricercato perchè Gilliam rende il tutto una grande metafora, amara e disincantata, del processo di creazione cinematografica, connotando il suo Don Chisciotte di evidenti elementi autobiografici (in parte estendibili anche al personaggio di Grisoni) e tratteggiando i suoi nemici come quei produttori avidi, arroganti e interessati unicamente al profitto che lo hanno sempre ostacolato durante la sua intera carriera. La sua personale battaglia è esattamente come quella del vecchio ardimentoso hidalgo errante contro i mulini a vento: inutile, paradossale, ingenua e dall'esito finale scontato. Ma non per questo meno eroica, poetica, meritevole di attenzione e indegna di essere combattuta. Perchè un grande artista è un sognatore romantico che non si arrende mai e lotta anche solo per il piacere di farlo, perchè è quello il suo destino. L'ultimo atto della tenzone ha avuto luogo al Festival di Cannes a cui questo film era stato inizialmente iscritto per concorrere alla Palma d'Oro. Ma una inattesa disputa legale, scoppiata in corso d'opera tra Gilliam ed un ex produttore, ha costretto la Giuria ad eliminare il film dal concorso ufficiale e presentarlo, per il rispetto dovuto alla carriera dell'autore, come evento speciale di chiusura fuori gara. Anche la distribuzione nelle sale è stata centellinata, esigua e a macchia di leopardo, con molti paesi europei rimasti fuori elenco e costretti ad attendere l'edizione home video per poter vedere la pellicola. Dunque, come "da copione", la tenzone continua, i cari vecchi mulini a vento son diventati nel frattempo tecnologiche pale eoliche per produrre energia, ma Gilliam/Don Chisciotte è sempre fieramente in sella al suo Ronzinante. E prosegue la sua battaglia con indomito spirito guerriero. Perchè l'Arte lo merita e lo esige e lui nè è uno degli ultimi cantori devoti ancora rimasti.
 
Voto:
voto: 3/5

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