Anastasia Steele, giovane laureanda in letteratura inglese, sostituisce la sua amica e coinquilina Kate per intervistare, per conto del giornale studentesco della sua Università, il ricco imprenditore Christian Grey, non ancora trentenne ma già a capo della potente Holding di famiglia. Affascinata fin da subito dal carisma e dall'avvenenza dell'uomo, la ragazza se ne innamora e anche lui non sembra esserle indifferente. Dopo una breve frequentazione Christian decide di mettere le cose in chiaro e le rivela di avere gusti sessuali molto particolari, improntati alla dominazione ed al sadismo. Per poter stare con lui Anastasia deve sottoscrivere una sorta di "contratto" in cui dà il suo esplicito consenso alle sue "regole" in merito ai giochi erotici perversi a cui dovrà sottostare e con cui si impegna ad osservare un rigoroso silenzio sul delicato argomento. Dopo lo smarrimento iniziale, la ragazza cede al corteggiamento a base di lussi e regali costosi e decide di entrare a far parte del mondo degenerato di Christian, in cui avrà modo di sperimentare un tipo di relazione sessuale a lei ignota, che le farà provare un misto di piacere, paura, dolore, attrazione e repulsione al tempo stesso. Era inevitabile che il cinema decidesse di mettere le mani sul clamoroso successo editoriale della trilogia erotica della scrittrice londinese E.L. James (pseudonimo di Erika Leonard Mitchell), chiamata in breve delle "cinquanta sfumature" (di grigio, di nero e di rosso), tradotta in oltre 50 lingue e con più di 100 milioni di copie vendute nel mondo. I diritti sono stati acquistati dalla Universal insieme alla Focus Features nel 2012 e il primo film (adattamento del primo romanzo) ha visto la luce nel 2015 con E.L. James in veste di produttrice, Kelly Marcel alla sceneggiatura e la britannica Sam Taylor-Johnson alla regia, generando una spasmodica attesa da parte dei numerosi fans dei libri ed una generale curiosità da parte del pubblico neutrale, per via dei contenuti scandalosi ampiamente pubblicizzati ad arte per fare il gioco della pellicola. Dopo una serie di record di prevendite puntualmente battuti, un'anteprima mondiale al Festival di Berlino ed un lancio nelle sale avvenuto nel giorno di San Valentino (con il Cupido della situazione munito di corde e frustini invece che di frecce), il film ha ottenuto (come era prevedibile e nonostante i divieti ai minori) un grande successo al box office, incassando quasi 600 milioni di dollari nel mondo a fronte di un budget di circa 40 milioni. Ma, mai come in questo caso, è il caso di parlare della proverbiale montagna che partorisce il topolino, perchè ci troviamo di fronte ad un filmetto insulso, ridicolo, noioso, patinato nella forma e insipido nella sostanza, mai sensuale, mai erotico, mai sinceramente trasgressivo, un accumulo goffo di situazioni imbarazzanti, dialoghi risibili, fisicità da palestra, recitazione inespressiva e tanti momenti che sfiorano la macchietta involontaria. Insomma un autentico disastro sotto tutti i punti di vista, puntualmente fatto a pezzi dalla critica e quasi irritante per il "tanto rumore per nulla" che ha provocato. La colonna sonora di Danny Elfman, a cui si aggiungono una serie di brani (non originali) di interpreti diversi spaziando da Frank Sinatra ai Rolling Stones, è l'unico elemento salvabile ed appare grottescamente straniante rispetto alla catastrofe che è il film. Nel cast i due protagonisti principali, Dakota Johnson e Jamie Dornan, non fanno eccezione, dimostrando di non possedere nemmeno una delle 50 sfumature (espressive) del titolo. La regista Sam Taylor-Johnson è stata licenziata dalla direzione dei due capitoli successivi a causa delle enormi divergenze creative con la scrittrice E.L. James, che hanno dato vita ad una serie di interminabili litigi sul set durante l'intera durata delle riprese. I due film rimanenti (usciti nel 2017 e nel 2018 con la regia di James Foley) hanno confermato le stroncature da parte dei critici ed hanno avuto incassi in costante calo. E questo la dice lunga sull'effettivo valore del presunto "fenomeno".
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