venerdì 28 luglio 2023

Kiss of the Damned (2012) di Xan Cassavetes

Djuna è una ragazza bella, colta e raffinata, che vive in una splendida residenza nelle campagne del Connecticut. Ma ha un segreto: Djuna è un vampiro con più di un secolo di età, che ha accettato le regole di convivenza pacifica con gli umani stabilite dalla sua comunità, evitando di farsi notare, rinunciando agli omicidi e nutrendosi unicamente di sangue animale o sintetico. L'incontro con Paolo, appassionato di cinema come lei, fa scattare il colpo di fulmine e, nonostante la ritrosia iniziale della donna, tra i due scoppia presto una relazione di grande passione. Quando Djuna gli rivela la sua natura l'uomo decide di unirsi a lei per sempre, facendosi vampirizzare a sua volta per libera scelta. Ma l'arrivo di Mimi, sorella di Djuna, feroce, selvaggia e ribelle, complicherà ogni cosa. Esordio cinematografico di Xan Cassavetes (figlia del celeberrimo John e della indimenticabile Gena Rowlands), in doppia veste di regista e sceneggiatrice di questo horror gotico patinato, carico di erotismo e di fascinazione diabolica, girato con eleganza e con l'impellenza (tipica degli esordienti o dei figli d'arte) di dimostrare il suo valore ad ogni costo. E' evidente che la figura del vampiro, da sempre oggetto di attenzione da parte della letteratura e del cinema, sia tornata di gran moda a Hollywood dopo il grande successo commerciale della saga di Twilight. Ma non lasciatevi ingannare dal fatto che i protagonisti di questo film siano tutti giovani, belli, sexy e glamour, perchè Kiss of the Damned non ha proprio niente a che vedere con la mielosa soap opera adolescenziale citata prima. E' un film serio, a tratti anche notevole, ma non completamente riuscito perchè la regista paga lo scotto del noviziato e non riesce a dare equilibrio omogeneo alle sue buone idee (che comunque non mancano). E' palese che l'autrice sia cresciuta "a pane e cinema" (e non potrebbe essere altrimenti!) e lo si può notare nel marasma di influenze e ammiccamenti che pervadono la pellicola, passando dai gotici della Hammer a quelli di Mario Bava, dai melodrammi di Douglas Sirk ai b-movies di Jesús Franco, il tutto rivisitato con le regole e la sensibilità dell'estetica moderna. Talvolta la tendenza alla stilizzazione visiva è così ricercata da sfociare più nel videoclip che nel cinema vero e proprio, altre volte gli intenti di critica metaforica verso l'alta borghesia, i sistemi conformistici e gli stereotipi sentimentali che fissano le "regole dell'amore" risultano troppo labili per essere presi sul serio. Ma la messa in scena è potente, l'erotismo è conturbante e nel cast ricco di bellezze (Joséphine de La Baume, Roxane Mesquida, Milo Ventimiglia, Caitlin Keats, Riley Keough) spicca il magnetico fascino spigoloso di Anna Mouglalis, che ogni volta che appare in scena mette tutti gli altri in penombra. Le musiche di Steven Hufsteter sembrano prese pari pari dai thriller italiani degli anni '70.

Voto:
voto: 2,5/5

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