lunedì 17 luglio 2023

Dove la terra scotta (Man of the West, 1958) di Anthony Mann

Link Jones, un ex bandito diventato da tempo un uomo onesto, si è rifatto una vita in un piccolo paese dell'Arizona dove tutti lo stimano e si fidano di lui. Mentre è in viaggio con alcuni concittadini per convincere una maestra ad insegnare nella scuola del suo villaggio, portando con sé l'equivalente della paga di un anno anticipato, subisce l'attacco di una banda di fuorilegge che li prendono in ostaggio. Con estrema sorpresa Jones scopre che il capo dei rapinatori è una sua vecchia conoscenza: un uomo che gli ha fatto da padre, che lo ha iniziato alla vita criminale e sotto il cui comando ha compiuto tutte le sue malefatte. Per cercare di salvare sé stesso e i suoi compagni, Jones finge di essere tornato alle vecchie abitudini. Man of the West è l'ultimo dei grandi western firmati da Anthony Mann (e per alcuni critici anche il suo migliore), liberamente ispirato al romanzo "The Border Jumpers" di Will C. Brown. E' un film amaro, disilluso ed asciutto, quasi una sorta di testamento dell'autore che sente di aver raggiunto la matura saggezza necessaria per tratteggiare un apologo tragico e sensibile, tagliente, adulto e privo di fronzoli. Mann tira idealmente le fila del suo itinerario western, riflettendo malinconicamente su tutte le sue tematiche tipiche: i tormenti psicologici, il peso del passato, le beffe del destino, gli scenari eletti a coprotagonisti, le scelte dolorose, la violenza insita nella natura umana. Il risultato è un dolente epitaffio che sembra quasi prendere le distanze dalla mitologia della vecchia frontiera, sancendone l'incompiutezza epica e l'impossibilità di una risoluzione totalmente libera dal male. Memorabile interpretazione del protagonista, Gary Cooper, anti-eroe invecchiato, dallo sguardo disincantato e dal passo stanco, quasi una sorta di nostalgico monumento vivente dedicato alla fine di un'epoca. In tal senso è esemplare e simbolicamente perfetto il titolo originale (Man of the West), maldestramente modificato nella versione italiana che ne disperde del tutto il senso profondo. Tra le scene memorabili, che meritano di essere ricordate, ci sono obbligatoriamente: lo spogliarello di Billie (Julie London), impaurita ma di esplosiva sensualità, e l'intera parte ambientata nella città fantasma che è un magistrale pezzo di grandissimo cinema.

Voto:
voto: 4,5/5

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