giovedì 13 luglio 2023

Flightplan - Mistero in volo (Flightplan, 2005) di Robert Schwentke

Dopo l'improvvisa morte di suo marito, Kyle Pratt sta volando da Berlino a New York per riportare la salma in patria, insieme alla sua bambina Julia di 6 anni. Durante il volo la donna si ridesta da un sonno profondo e si accorge che la piccola è svanita nel nulla. Atterrita e sconvolta, denuncia l'accaduto ma nessuno sembra crederle: nemmeno un passeggero ricorda di avere mai visto sua figlia Julia, che non risulta nemmeno registrata sulla lista di volo. Inoltre i contatti presi via radio con Berlino dichiarano che la bimba è deceduta giorni prima in un tragico incidente insieme a suo padre. Il comandante dell'aereo si convince che Kyle, sotto forte crisi di stress psicologico, si è immaginata tutto e decide di farla sorvegliare dal poliziotto di bordo per evitare incidenti. Ma la donna è sicura di avere ragione e, contro tutto e tutti, decide di agire per conto suo. Questo thriller ad alta quota diretto dal tedesco Robert Schwentke e scritto da Peter A. Dowling e Billy Ray, è il classico esempio di film hollywoodiano dalle due facce. Nella prima metà assistiamo ad un ottimo esempio di costruzione della tensione, sottilmente ambiguo, egregiamente interpretato dalla sempre brava Jodie Foster e capace di creare una suspense crescente, tenendo lo spettatore in bilico di fronte al crocevia delle diverse possibilità: la protagonista è vittima di un incredibile complotto? è una mitomane che sta fingendo abilmente per uno scopo? o è una psicopatica che confonde la realtà con le proprie fantasie? Il regista è abile a farci passare di continuo da un'ipotesi all'altra, infittendo sempre più il mistero ed inserendo anche una serie di elementi interessanti su cui riflettere, quali il panico generale che può scattare facilmente mentre si è in volo, il crescente pregiudizio degli americani nei confronti degli stranieri (e degli arabi in particolare) dopo l'11 settembre e persino punte di recondita misoginia e indifferenza generale verso i problemi del prossimo. Peccato che poi tutto questo si disperda clamorosamente nel momento della verità, quello in cui i (troppi) "nodi" intessuti dalla trama dovrebbero sciogliersi in maniera logica e soddisfacente, dando un senso a tutto il complesso enigma prima costruito. Il finale della pellicola pecca clamorosamente sia in termini di plausibilità che di linearità, precipitando (è proprio il verbo più confacente, vista l'ambientazione) in un arzigogolo narrativo bizzarro e claudicante, maldestramente contorto e con uno sciocco epilogo politicamente corretto. Trattasi di vera  e propria occasione mancata, con la delusione finale direttamente proporzionale a quelle attese ben stimolate da una coinvolgente prima parte. 

Voto:
voto: 2,5/5

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