martedì 18 luglio 2023

Messaggero d'amore (The Go-Between, 1971) di Joseph Losey

Leo Colston, uomo anziano e pieno di ricordi, rievoca gli eventi che lo segnarono profondamente nella più bella estate della sua vita, quando, appena tredicenne e di famiglia povera, fu invitato a trascorrere le vacanze da un suo ricco compagno di scuola nella lussuosa residenza della sua famiglia, nelle campagne inglesi del Norfolk. Qui Leo conosce (innamorandosene) la bella Marian, sorella ventenne del suo amico, che è l'unica che lo tratta con affetto senza badare al suo ceto sociale. Fidandosi istintivamente di lui la ragazza gli affida un delicato incarico: deve fare da corriere per consegnare le lettere che Marian si scambia con il suo amante segreto, l'aitante Ted, il fattore della villa. Essendo la donna fidanzata con un aristocratico suo pari (per il quale non prova alcun amore), la cosa deve assolutamente restare all'oscuro della famiglia. Nonostante il sentimento che nutre verso Marian, Leo si dedica al suo ruolo con totale dedizione, sentendosi importante e provando nel suo piccolo cuore di bambino una tempesta di emozioni. Ma la tresca viene scoperta e scoppia lo scandalo, che poi finisce in tragedia. E nulla sarà più come prima. Tornando al presente, il vecchio Leo ritrova per caso Marian, che si ricorda ancora del suo fidato messaggero di gioventù e gli affida un ultimo importante compito. Tratto dal romanzo "L'età incerta" di L. P. Hartley, Messaggero d'amore è l'ultimo capolavoro nato dalla preziosa collaborazione tra lo sceneggiatore Harold Pinter e il regista Joseph Losey (in tutto i due artisti realizzarono insieme tre magnifici film tra il 1963 e il 1971). Questo raffinato melodramma in costume, la cui vicenda principale si svolge attraverso un lungo flashback, è un'opera di sontuosa impaginazione grafica, attraversata da una sottile malinconia di fondo che la rende struggente, intrigante, emotivamente indimenticabile nelle sequenze di volo alto (che non sono poche). E' un potente film di atmosfere e di poesia, leggibile a due livelli: uno sentimentale e uno sociale. Da un lato c'è la soggettiva pulsante dello sguardo di Leo, adolescente timido alla prese con i primi turbamenti puberali, che si ritrova immerso in un mondo aristocratico che non gli appartiene ed al centro di una grande storia d'amore proibita, che lo tocca nel profondo facendolo anche soffrire e rendendolo spettatore (attivo e non imparziale) di un turbine emotivo troppo più forte di lui, che ne segnerà l'educazione sentimentale e la fine dell'innocenza. Dall'altro lato, in perfido contraltare, c'è la descrizione tagliente del formalismo ipocrita della società vittoriana, con particolare riferimento agli ambienti conformisti, puritani e retrogradi delle classi aristocratiche, condannate da ataviche regole tiranniche a reprimere i sentimenti, nascondere le emozioni e indossare una perenne maschera di convenienza pur di preservare la fasulla facciata di rituali forbiti e di buone maniere, sotto cui si cela un violento groviglio di tensioni viscerali e passioni erotiche perennemente occultato. Magnifico il cast con Julie Christie (all'apice della sua radiosa bellezza), Margaret Leighton (candidata per l'occasione agli Oscar come miglior attrice non protagonista), Alan Bates, Michael Redgrave ed il piccolo Dominic Guard. Premiato al Festival di Cannes con la Palma d'Oro, questo aguzzo melodramma di Joseph Losey è una vera perla cinematografica, ma solo per palati fini.

Voto:
voto: 5/5

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