lunedì 10 luglio 2023

Everest (2015) di Baltasar Kormákur

Rob Hall è un alpinista esperto che ha fondato la società "Adventure Consultants", i cui clienti sono persone facoltose che si affidano a lui per provare il brivido di scalare le vette più alte e pericolose del mondo. Nel maggio del 1996 Rob è alla guida di un gruppo eterogeneo che intende tentare l'impresa dell'Everest, la massima cima del nostro pianeta con i suoi 8.848 metri. Il campo base è un pullulare di diverse spedizioni, molte delle quali composte da dilettanti e da improvvisati avventurieri, che vogliono osare l'impresa, e tra queste c'è quella di Scott Fischer, collega di Rob con il vizio dell'alcool, che si unisce a lui in una collaborazione improbabile già dall'inizio per le notevoli differenze caratteriali tra i due uomini guida. La partenza avviene il 10 maggio e la scalata si rivelerà difficile fin dal primo istante, sia per l'alto numero dei partecipanti sia per la loro scarsa preparazione. L'arrivo improvviso di una bufera in alta quota, dopo che alcuni sono già giunti sulla fatidica vetta del mondo, darà il via alla tragedia. Questo appassionante dramma "di montagna" diretto con competenza dall'islandese Baltasar Kormákur, è ispirato alla vera storia della tragica scalata del monte Everest avvenuta tra il 10 e l'11 maggio 1996, in cui persero la vita 8 persone e molte altre ne riportarono invalidità permanenti. Diversi libri sono stati scritti su questa disastrosa spedizione dai sopravvissuti e questo film si è maggiormente ispirato al saggio "A un soffio dalla fine" di Beck Weathers, medico patologo con la passione dell'alpinismo che nella pellicola viene interpretato da Josh Brolin. Presentata in anteprima al 72° Festival di Venezia, la pellicola non ha mancato di suscitare polemiche da parte di alcuni superstiti in merito alla versione dei fatti che in essa viene mostrata. Al netto di codeste questioni, limitandoci ad un giudizio strettamente cinematografico, bisogna dire che questo solido film avventuroso di Kormákur, tragico e avvincente nelle sequenze girate in alta montagna, non è affatto uno spettacolo hollywoodiano ma, piuttosto, una riflessione lucida e severa sulla mancanza di umiltà che l'uomo moderno ha nei confronti della natura e su come un ancestrale simbolo "sacro" qual è la montagna (le cui sfide sportive erano un tempo connotate da rispetto, romanticismo e persino misticismo per il senso spirituale della scalata come superamento dei propri limiti e ascensione verso una purezza "divina"), si sia ormai tristemente commercializzato, diventando un mero cimento competitivo per solleticare vanità, egocentrismo, business o arrivismo sociale. L'implicito parallelo che traspare tra le righe, tra l'arrampicata fisica e quella socio-economica, è un graffiante atto di accusa alla perdita di valori dell'occidente contemporaneo. Stellare il cast con tanti grandi attori al servizio della visione dell'autore: Jason Clarke, Jake Gyllenhaal, Josh Brolin, Emily Watson, Sam Worthington, Keira Knightley, Robin Wright, Elizabeth Debicki, John Hawkes, Michael Kelly, Vanessa Kirby. Le riprese in alta montagna sono state effettuate in Nepal e nel nostro Alto Adige, con la bella fotografia vivida dell'italoamericano Salvatore Totino.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento