mercoledì 12 luglio 2023

Emmanuelle (1974) di Just Jaeckin

Emmanuelle è una giovane donna francese, ricca, colta, sensuale e sessualmente famelica. Durante un viaggio in Thailandia per raggiungere il marito diplomatico, ha modo di dare libero sfogo alla sua curiosità erotica, lanciandosi in avventure occasionali sempre più estreme sia con uomini che con donne. L'incontro con Mario, libertino erotomane molto simile a lei, la porterà a vivere esperienze sessuali all'insegna di una crescente trasgressione. Tratto dall'omonimo racconto ultra-censurato di Emmanuelle Arsan (pseudonimo della franco-siamese Marayat Bibidh in cui, si dice, ci sia molto di autobiografico), questo celebre film erotico di Just Jaeckin, ampiamente controverso e pedantemente bersagliato dalla censura per i suoi contenuti "scandalosi", ebbe uno straordinario successo di pubblico, rese l'attrice protagonista (l'olandese Sylvia Kristel) un'icona sexy dell'epoca e divenne rapidamente un classico dell'erotismo degli anni '70. I riscontri economici al botteghino furono talmente elevati che si decise subito di sfruttare al massimo il personaggio di Emmanuelle, raffinata ninfomane dell'alta società, dando vita ad una interminabile serie di seguiti e di cloni, tutti di grande successo commerciale ma sempre più morbosi e volgari, prendendo decisamente la strada del porno-soft. Alla fine la così detta "saga" ufficiale conterà un totale di 7 pellicole cinematografiche, a cui vanno aggiunte almeno altre 7 realizzate per la televisione francese, un numero imprecisato di epigoni prodotti in America (se ne contano almeno 35) e la serie italiana derivata, con protagonista Laura Gemser, chiamata "Emanuelle nera" e che consta di altri 8 film. In quel periodo il pubblico appassionato di erotismo era talmente confuso e frastornato da tutte queste uscite a ripetizione che gli bastava leggere sul poster il fatidico nome di Emmanuelle per convincerlo a correre in sala, magari aspettandosi di vedere Sylvia Kristel, ma rimanendo quasi sempre buggerato. Il fenomeno si protrasse per ben oltre un decennio, arrivando fino ai primi anni '90. In Italia il capostipite (che è l'unico in qualche modo salvabile artisticamente parlando) fu massacrato dalla censura che lo tagliò pesantemente e lo fece addirittura rimontare modificandone la trama, al punto che questa versione "fasulla" è stata l'unica circolante nel nostro paese fino al 2008, anno in cui è uscita in DVD la release integrale di 150' e con un nuovo doppiaggio nella nostra lingua. Ma ovviamente i numerosi fans della Kristel avevano già avuto modo di vederla da tempo, "accontentandosi" dell'edizione in francese. Al netto degli aspetti pruriginosi il film vale per la sua importanza storica e per la fenomenologia che ne derivò, oltre che per il suo spirito ribelle e provocatorio che intende affermare la libertà sessuale e l'emancipazione femminile in opposizione al moralismo dei benpensanti. Ma, onestamente, pur nell'eleganza della messa in scena che si nota a tratti, è difficile credere che il regista e i produttori si siano focalizzati principalmente su questi aspetti ideologici. Però la Kristel era davvero uno splendore sotto ogni aspetto e già solo per lei la pellicola merita ampiamente la visione.

Voto:
voto: 3/5

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