Nel 1969 l'inglese Gerry Anderson, insieme a sua moglie Sylvia Beatrice Thomas, ideò, scrisse e produsse una serie televisiva di fantascienza, che ebbe fin da subito un enorme successo e negli anni è diventata un autentico cult. La serie, intitolata UFO, era ambientata in un ipotetico futuro (più o meno collocabile verso la metà degli anni '80) in cui la terra è attaccata da alieni ostili e l'unica arma di difesa è un'organizzazione internazionale segreta appositamente costituita, chiamata SHADO, comandata dall'energico Ed Straker, e che dispone di basi poste sia sulla terra che sulla luna. La serie, che consta di 26 episodi, fu trasmessa per la prima volta in Inghilterra nel 1970 ed arrivò in Italia nel 1971, dove parimenti ottenne un riscontro entusiastico da parte del pubblico. I segreti del successo furono sicuramente: gli incredibili effetti speciali (davvero innovativi per un programma televisivo dell'epoca), il carisma degli attori (il biondo Ed Bishop, interprete di Straker, divenne fin da subito un volto popolarissimo) e le suggestive ambientazioni futuribili con astronavi, basi lunari, dischi volanti, raggi laser, computer avanzatissimi, mezzi da combattimento subacquei e via discorrendo. Anche il look dei personaggi colpì notevolmente l'immaginario collettivo, a partire dalle interpreti femminili che, sull'onda della rivoluzione liberale portata dalla "Swinging London", erano tutte belle, competenti, sensuali, grintose, con succinti abiti argentati e capelli viola (sebbene la prima trasmissione italiana avvenne in bianco e nero). E' praticamente impossibile che qualcuno che sia stato adolescente in quegli anni non abbia visto e non ricordi con affetto nostalgico almeno qualche sequenza di questo fortunato programma televisivo. Per sfruttare al massimo il successo ottenuto, una sedicente casa di produzione, la Kent, realizzò, tra il 1971 e il 1974, unicamente per il mercato italiano, 5 "lungometraggi" per il cinema montando insieme parti o interi episodi delle serie, spesso in modo maldestro, modificandone il senso, la trama e i dialoghi o addirittura arrivando a confondere il compositore della colonna sonora (Barry Gray) con l'assonante (e leggendario) John Barry, vincitore di 5 Oscar, autore di temi musicali meravigliosi, ma conosciuto dal grande pubblico soprattutto per quelli legati alla saga di James Bond (di cui ben 12 film furono musicati da Barry). Come frutto di questa "confusione" (probabilmente non del tutto innocente) si potranno ascoltare dei temi delle pellicole di 007 in alcuni di questi 5 film tratti dal serial UFO (!), una cosa che oggi è chiaramente incomprensibile per il pubblico moderno, ma che fa ben capire quale fosse l'aria di quei tempi. E' quasi superfluo dire che queste pseudo-pellicole siano generalmente risibili, imbarazzanti o addirittura pessime, nate unicamente per scopi commerciali, senza nessuna attenzione al lato artistico e senza neppure possederne i reali diritti. Forse l'unico che può essere almeno in parte salvato è questo primo, uscito nel 1971, che mette insieme sequenzialmente e senza alterazioni gli episodi 3, 8 e 14 della serie televisiva, ma senza preoccuparsi troppo del fatto che l'intero collage riuscisse o meno a mantenere una parvenza di trama complessiva sensata. Inutile dire che tutti questi film usciti in rapida sequenza (e con titoli assurdi) ebbero molto successo anche al cinema, dove, se non altro, gli spettatori italiani poterono vedere le immagini di UFO per la prima volta a colori. Se il voto per ciascuna di queste 5 istanze non può che essere molto basso, quello riportato qui sotto è invece da intendere come voto complessivo alla serie tv, per quella sua audace forza visionaria che segnò il pubblico televisivo di inizio anni '70.
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