lunedì 3 luglio 2023

Rocky II (1979) di Sylvester Stallone

Dopo l'improvvisa notorietà ottenuta sfidando il campione mondiale dei pesi massimi Apollo Creed, Rocky Balboa decide di smettere con il pugilato e torna ad essere un "signor nessuno", ma con un bel po' di soldi in tasca in più. Sposa Adriana e si dà alle spese pazze, ma non dimentica il suo vecchio quartiere e gli amici di sempre. Intanto Apollo è criticato da tutti per il fatto di aver battuto Rocky, un dilettante allo sbaraglio con tanto coraggio e zero tecnica, soltanto ai punti e dopo 15 riprese, ed è in piena crisi per le voci di giornalisti e addetti ai lavori che lo considerano avviato sul viale del tramonto. Stanco delle troppe chiacchiere il campione lancia una nuova sfida a Rocky, una rivincita in cui intende dimostrare definitivamente al mondo di essere il migliore e che il primo match è stato solo un caso fortunato per il boxeur italoamericano. Dopo tante provocazioni subite Rocky accetta la sfida, anche perchè il denaro guadagnato sta iniziando a scarseggiare. Inizia ad allenarsi alla sua maniera sotto la guida del fidato manager Mickey Goldmill, ma è distratto perchè Adriana, che aspetta un bambino, sta avendo una gravidanza difficile e viene ricoverata d'urgenza. Intanto il tempo passa veloce e la nuova grande sfida per il titolo mondiale si avvicina sempre di più. Dopo l'incredibile successo planetario di Rocky (1976) di John G. Avildsen, era praticamente inevitabile che ne venisse girato un sequel. Stallone, che già nel primo film aveva scritto la sceneggiatura e ideato il personaggio che lo ha reso una star mondiale, questa volta ha il credito necessario per ottenere dalla produzione il triplo ruolo di sceneggiatore, attore protagonista e regista, in seguito al rifiuto di Avildsen che era impegnato in altri progetti. La pellicola segue la falsa riga del predecessore, con una trama molto simile ed il ritorno del cast al completo, compreso ovviamente il compositore Bill Conti a curare l'ormai iconica colonna sonora. La prima metà è incentrata sulla vita privata dello "stallone italiano", con l'enfasi posta sul quel suo mix di durezza, tenerezza, coraggio e fragilità che lo hanno fatto amare dal pubblico di ogni latitudine. Invece la seconda parte è dedicata, con il consueto crescendo strabordante di retorica, agli allenamenti a Philadelphia ed allo spettacolare match finale che chiude il film nel modo più emozionante, eroico e melenso possibile. Nonostante la poca esperienza dietro la macchina da presa, Sly dimostra di avere le idee molto chiare e di saperci fare, soprattutto nelle scene sul ring che sono, effettivamente, di grande impatto e di avvincente resa emotiva, per quanto sportivamente implausibili fino al limite dell'assurdo. Ma si sa che Hollywood ha le sue regole e, in nome dello spettacolo, tutto deve diventare possibile, purché piaccia al pubblico. E gli spettatori risposero ancora alla grande, con un nuovo grande successo in tutto il mondo per uno dei maggiori incassi complessivi dell'anno 1979. E' ovvio che chi cerca il realismo, lo sport, l'asciuttezza o un approccio artisticamente autoriale deve rivolgersi altrove; ma il film, al netto dei suoi eccessi e della sua sbandierata pompa magna muscolare, ha anche i suoi pregi e garantisce fino all'ultimo secondo (è proprio il caso di dirlo) un intrattenimento coinvolgente.

Voto:
voto: 3/5

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