sabato 29 luglio 2023

L'ultimo buscadero (Junior Bonner, 1972) di Sam Peckinpah

Junior Bonner, figlio di un ex-campione di rodeo ormai anziano, prosegue la carriera del padre, in giro per l'Arizona e sempre in sella a tori imbizzarriti che cerca di domare con alterne fortune. Ma i tempi sono cambiati e l'America non sembra più essere un paese per vecchi cowboy dalla scorza dura e dalle poche illusioni. Ridotto in bolletta, Junior è tentato di seguire l'esempio del fratello, che ha fatto fortuna nel ramo delle speculazioni edilizie, ma il richiamo selvaggio dei rodei e la voglia di non arrendersi agli anni che passano sono troppo forti. Avendo soltanto suo padre dalla sua parte, il nostro decide di giocarsi tutto affrontando il terribile Sunshine: un toro indomabile sulla cui groppa nessun uomo è riuscito a resistere per più di otto secondi. Questo crepuscolare western moderno di Sam Peckinpah, scritto dal regista insieme a Jeb Rosebrook, è una lenta ballata elegiaca sulla fine del mito della vecchia frontiera, carica di toni nostalgici e di note malinconiche. L'azione e la violenza sono praticamente assenti e lo spirito del vecchio West rivive soltanto attraverso le ultime imprese di un campione di rodeo che non si rassegna al viale del tramonto. Nessuno meglio di Steve McQueen poteva interpretare questo cowboy disilluso e granitico, depositario di tutte le memorie, gli ardori, le contraddizioni e le sconfitte del vecchio West. Solo chi conosce poco (e male) Sam Peckinpah potrebbe dire che questa pellicola non contenga tutta l'essenza del suo cinema, quella più intima e sommessa. Tra inni al naturalismo, sguardo sincero sulla condizione umana ed elogio del riscatto della dignità, il film procede come un de profundis sull'illusione di una realtà ormai scomparsa da tempo, ma non senza momenti poetici. Alla sua uscita fu un flop assoluto, snobbato da pubblico e critica, probabilmente incapace di stare al passo di un regista così poliedrico e ambivalente, in grado di esprimersi, a distanza di un solo anno, in modi così diversi (si tenga conto che questo film è collocato, cronologicamente, tra Cane di pagliaGetaway!). Il tema, tipico dell'autore, dell'amicizia virile viene in questo caso sostituito, altrettanto degnamente, dal rapporto tra un padre e un figlio. Il cast è forte di interpreti di grande spessore che affiancano il divo McQueen, come Robert Preston, Ida Lupino, Ben Johnson e Barbara Leigh. Molto bella e calibrata la struggente colonna sonora di Jerry Fielding.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento