Nel 1810 l'esercito spagnolo batte in ritirata sotto l'avanzare impetuoso dell'invasore francese, guidato da Napoleone. Durante la disordinata fuga in cerca di riparo, gli spagnoli abbandonano un gigantesco cannone di rara potenza e precisione che fa gola a molti. Un ufficiale di marina inglese, Anthony Trollope, cerca di impadronirsene per portarlo oltre Manica, ma deve scendere a patti con il turbolento Miguel, capo di un gruppo di ribelli guerriglieri che si oppongono a Napoleone e vogliono riconquistare la città di Avila, caduta in mano ai francesi. La sola speranza per aprire una breccia nelle possenti mura di difesa della città è il cannone conteso e così l'inglese e lo spagnolo trovano un instabile accordo di reciproca sopportazione, che sarà costantemente messo a dura prova durante il lungo percorso. E le cose peggiorano ulteriormente quando la bella Juana, fidanzata di Miguel, sembra cedere al corteggiamento dell'elegante ufficiale britannico. Questo kolossal storico, sospeso tra dramma e sentimento, prodotto e diretto da Stanley Kramer adattando liberamente il romanzo "The Gun" di Cecil Scott Forester, è stato il primo film hollywoodiano (anche se girato in Spagna) a cui ha preso parte Sophia Loren, che in breve tempo divenne amatissima anche oltre oceano. E' un classico melodramma in costume a sfondo bellico di vecchio stile, con migliaia di comparse, battaglie grandiose, riprese epiche in campo lungo, impressionanti sequenze di massa, scenari meravigliosi. Sono memorabili per resa visiva e scenografie naturali tutte le scene di guerra girate presso le mura turrite di Avila, di costruzione medievale. Anche se il protagonista implicito della vicenda è il formidabile cannone, il regista si affida a tre grandi interpreti (Cary Grant, Frank Sinatra, Sophia Loren) per alternare i momenti fragorosi a quelli intimi e psicologici, con lo scontro di ideali e di temperamento tra l'inglese e lo spagnolo ed il triangolo amoroso che vede al centro la nostra diva, oggetto del desiderio di entrambi. Come spesso capita in questo tipo di produzioni, la componente tecnico-visiva-spettacolare predomina su tutto, a discapito degli approfondimenti di natura politica, della verosimiglianza storica, del contesto sociale e della ricchezza di sfumature dei personaggi. Non mancano gli intermezzi folkloristici (la Loren che balla il flamenco o la sfida con il coltello) per alleggerire la tensione e stemperare le atmosfere cruente, ma alla fine non tutto si omologa sempre nel migliore dei modi. Il film ebbe un notevole successo di pubblico alla sua uscita e, alla fine dei conti, tra i tre protagonisti, è la Loren a fare la figura migliore. E non soltanto per la bellezza fisica.
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