domenica 9 luglio 2023

La signora ammazzatutti (Serial Mom, 1994) di John Waters

A Baltimora la casalinga Beverly Sutphin, apparentemente impeccabile madre di famiglia, nonché tipica espressione dei valori del perbenismo borghese, nasconde una personalità di psicopatica disturbata, che reagisce violentemente di fronte a coloro che, anche per futili motivi, le arrecano disturbo o si mettono contro di lei. Nella sua doppia vita segreta Beverly uccide nei modi più disparati ben sette persone, ma viene riconosciuta da una vicina impicciona e finisce in prigione. Ma la sua storia diventa ben presto un caso mediatico nazionale che Beverly riesce a sfruttare a suo vantaggio. Black comedy al veleno, scritta e diretta dall'eterno "bad guy" John Waters e intrisa di perfido sarcasmo contro il moralismo bigotto del conformismo americano e contro l'invadenza morbosa dei mass media, sempre pronti a trasformare in triste spettacolo anche le vicende più dolorose. E' un film amaramente divertente e spudoratamente trasgressivo, che si compiace di ironizzare su tutto e tutti, a cominciare dalla scritta iniziale in cui si afferma (falsamente) di ispirarsi ad un reale fatto di cronaca, asserzione poi puntualmente smentita dallo stesso regista qualche mese dopo la sua uscita nelle sale. Per i fans integralisti di Waters, che ne rimpiangono il truce effettismo trash e lo scandaloso cattivo gusto dei suoi inizi, Serial Mom è una sorta di tradimento, una specie di resa del loro ribelle "paladino" alle leggi commerciali di Hollywood. Ma, invece, non è affatto così perchè l'autore, pur apparentemente accettando di diventare parte del sistema, continua a criticarlo senza ritegno dall'interno, risultandone, sempre e comunque, alieno. Ed il fatto di aver saggiamente mitigato i suoi eccessi grevi rende questa commedia satirica uno dei suoi film più riusciti ed equilibrati, una sorta di prova di maturità di un sovversivo mai pentito, fintamente addolcito, ma in realtà evoluto verso una ponderatezza ugualmente tagliente, che non ha più bisogno di enfatizzare il volgare per attaccare i benpensanti. Splendida prova della protagonista Kathleen Turner, in un ruolo che le calza a pennello, in cui l'attrice dispensa con audacia il suo fascino "pericoloso" e si diverte a fare una irresistibile autoironia sull'immagine di "dark lady" che Hollywood le ha cucito addosso.

Voto:
voto: 3,5/5

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