L'americano Jack è un sicario professionista che lavora per conto dell'ambiguo faccendiere Pavel. Dopo un tragico imprevisto accaduto in Svezia, l'uomo decide di prendersi un periodo di pausa e si ritira in un piccolo paese nelle montagne abruzzesi. Diffidente e solitario, Jack cerca di vivere almeno per un breve periodo una vita normale, stimolato dalla semplicità genuina degli abitanti del borgo. Stringe un rapporto a base di lunghe conversazioni con un vecchio prete ed inizia una relazione con una bella ragazza di nome Clara, che lavora come prostituta in una casa di appuntamenti ma che sogna una vita migliore. Ma per potersi liberare definitivamente dal suo passato, Jack deve compiere un ultimo lavoro per Pavel: assemblare un fucile ad alta precisione che dovrà consegnare ad un altro killer che prenderà il suo posto. Thriller dalle atmosfere malinconiche, diretto dall'olandese Anton Corbijn, prodotto e interpretato dal divo hollywoodiano George Clooney e liberamente ispirato al romanzo "A Very Private Gentleman" di Martin Booth. E' un film dal ritmo compassato, con poche scene di azione e largamente introspettivo, principalmente incentrato sui tormenti interiori del protagonista, un uomo disilluso che ne ha viste e fatte troppe ed è in cerca di una seconda occasione per ricominciare daccapo, abbracciando uno stile di vita completamente diverso. E' un tema per nulla innovativo, già visto svariate volte sul grande schermo e qui declinato senza particolari slanci creativi, ma mettendosi al servizio di un attore come Clooney che ha classe da vendere e che tratteggia il suo killer pentito (e innamorato) con convincente intensità espressiva. Girato principalmente in vari paesi della provincia dell'Aquila (tra cui Sulmona) e con un cast internazionale dalla forte partecipazione italiana (Violante Placido, Paolo Bonacelli, Filippo Timi, Anna Foglietta), il film alterna dei buoni momenti (vedi i dialoghi tra Clooney e Bonacelli) ad altri decisamente convenzionali, risultando ampiamente prevedibile sia nelle svolte narrative che nell'epilogo. La sottotrama sentimentale tra il protagonista e il personaggio di Violante Placido appare posticcia e stereotipata, ma per fortuna la bellezza delle ambientazioni dei borghi abruzzesi, con i relativi incantevoli paesaggi naturali, riesce ad alleviare, almeno in parte, la scarsa originalità della trama. Diciamo pure che se non ci fosse stato il traino di un attore protagonista così popolare, probabilmente questo film non lo avrebbe visto nessuno.
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