Il
principe Tamino deve liberare la principessa Pamina dalla malefica Regina della
notte. Sarà aiutato nella sua difficile impresa da Papageno, dalle fate del
bosco e da un flauto magico. Dopo avventure e peripezie di ogni tipo l’amore
trionfa e la luce sconfigge le tenebre, così i due innamorati possono
finalmente stare insieme. Fedele trasposizione bergmaniana della famosa opera
omonima di Mozart, inizialmente nato come film televisivo ma poi felicemente
adattato per il cinema (con una durata di 135 minuti) e presentato fuori
concorso al 28° Festival di Cannes. E’ un accorato omaggio dell’autore a Mozart
e alla sua celebre opera (“Il flauto
magico”), amata da Bergman fin dall’infanzia, ma anche un mirabolante (e
riuscito) esperimento di commistione tra teatro e cinema, con un utilizzo
alternato, magistrale e straniante, di spazi o arredi scenici tipicamente
teatrali e di immagini di ampio respiro cinematografico. Ma il regista dà largo
spazio anche all’opera musicale, con le splendide e numerose sequenze
orchestrali, durante le quali appaiono volti di spettatori (in particolare
quello di una bambina), sia per sottolineare che si tratta di una
rappresentazione scenica ma anche per suggerire, sottilmente, lo stato d’animo
con cui porsi rispetto all’ascolto del capolavoro mozartiano. E’ un film
sontuoso, importante e dalle molte bellezze, particolarmente amato dai melomani
ma generalmente considerato tra i più famosi e riusciti del grande Maestro
svedese. Il Bergman regista teatrale si affianca al Bergman regista
cinematografico (senza dimenticare il Bergman appassionato d’opera), per dar
luogo ad un film denso, prezioso, coeso, intenso, carico di simbolismi e di
echi epici, senza rinunciare ai temi cari all’autore, come l’attenzione alla
figura femminile, che qui ha il suo naturale tripudio nella metamorfosi evolutiva
del personaggio di Pamina. E’ uno degli esempi più alti e memorabili di teatro
filmato (o di cinema su palcoscenico), sospeso in un’atmosfera magica e
rarefatta dove arte e mito sembrano incontrarsi, per dar vita ad uno spettacolo
indimenticabile. Il film ebbe una candidatura agli Oscar 1976 per i migliori
costumi.
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