Un
formidabile pistolero senza nome soprannominato “il monco”, sigaro in bocca,
sguardo di ghiaccio, poche parole e poncho sulle spalle, si unisce al
colonnello Mortimer, ex ufficiale sudista adesso cacciatore di taglie, per dare
la caccia allo spietato criminale psicopatico detto “el Indio”. Quando “il
monco” scopre che le motivazioni di Mortimer sono legate ad una vendetta
personale (“el Indio” ne uccise barbaramente la sorella per puro piacere
sadico) lo aiuta nello scontro con la banda del fuorilegge, ma sceglie di farsi
da parte nel duello finale contro l’odiato nemico, arbitrandone le sorti. Secondo
western di Leone e secondo capitolo della così detta “trilogia del dollaro”, fu
un enorme successo di pubblico in tutto il mondo (campione d’incassi italiano
nella stagione 1965-66), bissando i fasti del folgorante esordio Per un pugno di dollari. Rispetto al
capitolo precedente ripropone gli stessi personaggi, con Clint Eastwood nei
panni del letale pistolero senza nome che lo ha reso celebre, diventando
l’icona dello spaghetti western, e Gian
Maria Volonté di nuovo cattivissimo antagonista, aggiungendo però l’ottimo Lee
Van Cleef che ha la faccia giusta per il western sporco e ruvido di Sergio
Leone. E’ un film eccessivo e barocco, non esente da compiacimenti
manieristici, più complesso nella trama e meno violento del famoso
predecessore, più solido e denso nello stile, ormai consolidato, che irride la
vecchia mitologia fordiana e incornicia la cupa decadenza di un mondo brutale
in un cinico universo astratto che tende al surreale. Memorabile il duello
finale, scandito dal suono dell’orologio carillon,
e straordinarie le musiche di Ennio Morricone, che sono un autentico
protagonista aggiunto alla pellicola, in perfetta simbiosi con la forza
evocativa delle immagini. Viene generalmente considerato inferiore a Per un pugno di dollari, ma è
profondamente diverso ed i suoi pregi, che sono indubbi, lo collocano nel
medesimo campo da gioco. Scritto da Luciano Vincenzoni e Sergio Donati, insieme
a Sergio Leone, si avvale anche di una eccellente schiera di caratteristi e di
attori in seconda linea, tra cui spiccano Mario Brega e Klaus Kinski nei panni
di un gobbo nevrotico.
La frase: "Colonnello, prova con questa. Indio, tu il gioco lo conosci."
La frase: "Colonnello, prova con questa. Indio, tu il gioco lo conosci."
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