Un orgoglioso pugile di mezza tacca, Bill "Stoker" Thompson, viene a scoprire che dietro i suoi incontri c'è uno sporco gioco di scommesse clandestine e che, spesso, il risultato è combinato a tavolino per meri interessi speculativi. Quando capisce che anche il suo manager Stocker fa parte della macchinazione, il nostro si rifiuta di farsi sconfiggere per non sottostare alla truffa e, nonostante non sia mai stato un grande combattente, tira fuori tutte le sue energie nascoste per battere l'avversario. Alla fine sarà punito duramente ma avrà mantenuto integro il suo onore. Straordinario dramma umano e sportivo, diretto da Robert Wise con accorata autenticità, sapiente tensione, crudo verismo e sincera indignazione. E' uno dei modelli più alti ed emozionanti del cinema sportivo americano ed uno tra i migliori film sul pugilato mai realizzati. Impaginato in una splendida fotografia in bianco e nero e recitato benissimo da un cast in stato di grazia, in cui brilla per feroce veracità il protagonista Robert Ryan (che aveva realmente praticato la boxe da giovane), è un apologo drammatico e credibile, intriso di sangue, sudore e fatica, sulla dignità dello spirito umano e sulla sua capacità di riscattarsi in condizioni estreme. Nonostante tutto. Lucido e dolente, teso e commovente, ci mostra la faccia sporca del Sogno americano senza un briciolo di retorica. Da non perdere e da recuperare assolutamente per chi non lo conosce.
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