mercoledì 31 maggio 2017

La voce nella tempesta (Wuthering Heights, 1939) di William Wyler

Dal celebre romanzo “Cime tempestose” (1847) di Emily Brontë, storia di un amore intenso e tormentato: Heathcliff è un trovatello che viene raccolto dalla strada dal Sig. Earnshaw, che lo accoglie in casa sua per farlo crescere insieme ai suoi figli, Cathy e Hindley. Una volta diventati grandi Heathcliff e Cathy si innamorano follemente, ma sono costretti a tenere segreta la loro sconveniente relazione, mentre Hindley, divenuto insolente e dispotico dopo la morte del padre, prova un odio viscerale nei confronti del fratellastro. Costretta a sposare il rampollo di una ricca famiglia della zona, Cathy provoca l’ira di Heathcliff che fugge via maledicendola, per poi tornare, dopo diversi anni, ricco e ben vestito, al punto da comprare la residenza degli Earnshaw da Hindley, divenuto nel frattempo un misero alcolizzato. Per far ingelosire Cathy, che intanto ha sposato il facoltoso Edgar Linton, il nostro corteggia e seduce l’ingenua sorella di  Edgar. Le azioni di Heathcliff innescheranno una sequenza imprevista di eventi tragici. Ma i grandi amori infelici, a volte, sopravvivono anche dopo la morte dei due spasimanti, sotto forma di leggende o di voci dall’aldilà che urlano nella tempesta. Imponente dramma sentimentale di Wyler di grande atmosfera e di potente suggestione ipnotica. Gli sterminati spazi della brughiera nebbiosa, gli ambienti austeri e decadenti, il rigido immobilismo delle convenzioni sociali e la meschinità della natura umana finiscono per mortificare, e spezzare, il sentimento forte e puro dei due amanti, la cui separazione sarà ferocemente brutale nei suoi infausti esiti. Pur attutendo la forza impetuosa del romanzo della Brontë (che è stato adattato ben sette volte per il cinema o per la televisione), il film di Wyler è un vero capolavoro di romanticismo gotico, carico di simboli arcani e di una velata sensualità che striscia sotto pelle, rendendolo un memorabile affresco malinconico sul potere dell’amore. Grandi gli interpreti, con Laurence Olivier sugli scudi accompagnato da un cast in grande spolvero che annovera Merle Oberon, David Niven, Flora Robson, Donald Crisp e Geraldine Fitzgerald. Vinse solo l’Oscar alla fotografia su sette nomination complessive.

Voto:
voto: 4,5/5

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