venerdì 26 maggio 2017

Scandalo a Filadelfia (The Philadelphia Story, 1940) di George Cukor

Tracy Lord, ereditiera di Filadelfia, ricca, viziata e dal carattere turbolento, mette alla porta il marito Dexter e progetta un nuovo matrimonio con un giovane arricchito un po’ noioso. Dexter, che non intende rinunciare alla donna, tenta di sabotare il matrimonio inviando un giornalista scandalistico a tampinare la moglie per farle capire i suoi reali sentimenti. Dopo non pochi scontri il giornalista riesce a domare le intemperanze della ragazza grazie ad una provvidenziale sbronza. Capolavoro di Cukor, tratto dalla pièce teatrale omonima di Philip Barry, è una delle vette assolute della sophisticated comedy hollywoodiana di cui rappresenta, al tempo stesso, celebrazione, tripudio e nostalgico commiato. Stile, eleganza, esuberanza narrativa e recitazione sono ai massimi livelli, con pochissimi analoghi che possano reggere il confronto nella storia delle commedie americane del periodo d’oro. E’ un film romanticamente sognante per sognatori romantici, un raffinatissimo e spiritoso incastro di seduzioni, tradimenti, inganni ed equivoci che lasciano trasparire, sullo sfondo, la corrente sottile del conflitto di classe sociale. Formidabile il cast stellare con tre mattatori assoluti: Katharine Hepburn, James Stewart e Cary Grant, in cui il secondo ricevette l’Oscar come miglior attore protagonista (il film vinse anche una seconda statuetta per la brillante sceneggiatura di Donald Ogden Stewart). La Hepburn, “musa” del regista e stella di prima grandezza dell’olimpo hollywoodiano, regala lampi di classe inarrivabile e sinceri brividi di conturbante seduzione: l’incarnazione stessa della diva cinematografica. Stewart, che non si aspettava di vincere l’Oscar (che, a rigor di logica, sarebbe dovuto andare a Henry Fonda per la sua memorabile interpretazione in Furore) e non pensava nemmeno di presenziare alla serata di gala, fu avvisato all’ultimo momento e riuscì a ritirare il suo premio in fretta e furia. Grant donò il suo intero cachet alla causa bellica, con un gesto di cui all’epoca si parlò molto. Il film ha avuto un remake musicale, Alta società (High Society), diretto da Charles Walters nel 1956 e con Grace Kelly (alla sua ultima apparizione come attrice prima di sposare Ranieri di Monaco) al posto della Hepburn.

Voto:
voto: 4,5/5

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