Due
freschi sposini, Ivan e Wanda, sono in viaggio di nozze a Roma, dove lui spera
di fare una buona impressione sullo zio, particolarmente influente, con lo
scopo di fare una rapida carriera lavorativa. Wanda, all’insaputa dal marito,
ha il sogno di poter finalmente incontrare dal vivo il suo eroe preferito dei
fotoromanzi, lo “Sceicco bianco”, interpretato dall’attore Fernando Rivoli. Con
una scusa la donna si allontana e raggiunge la zona del litorale romano dove
avvengono le riprese del fotoromanzo. Qui ha modo di conoscere il suo adorato
“Sceicco”, ma scoprirà presto che una cosa sono i sogni e ben altra cosa è la
realtà. Primo film interamente diretto da Fellini, che fa segnare così il suo
vero esordio cinematografico, dopo Luci
del varietà (1950), affettuoso ritratto dell’ambiente dell’avanspettacolo
codiretto insieme all’amico Alberto Lattuada. Lo sceicco bianco è una commedia agrodolce che ironizza
bonariamente sul provincialismo di certi fenomeni di costume italiani degli
anni ’50. Ispirato a due personaggi, Cico e Pallina, inventati originariamente
per la radio, è un film di gentile vocazione e di gracile struttura,
sottilmente satirico nei confronti del mondo dei fotoromanzi (all’epoca assai
in voga) e delle false illusioni da esso generate nel pubblico sempliciotto dei
suoi lettori. Il titolo fuorviante, il bozzettismo della vicenda, le sue
ambizioni poetiche e la atipica mescolanza di elementi eterogenei (tra cui,
anche l’istrionismo invadente, e all’epoca un po’ fastidioso, di Alberto Sordi)
sconcertarono pubblico e critica. L’insuccesso commerciale si accompagnò alle
tiepide accoglienze ottenute alla Mostra di Venezia e per molti sembrò la
precoce fine di una carriera registica non particolarmente promettente. Per
fortuna Fellini, mite ma anche risoluto, non si è scoraggiato di fronte alle
critiche negative e il film, forse a causa della luce riflessa provocata dai successivi
capolavori dell’autore, ha anche subito, nel tempo, una sua discreta rivalutazione.
Nel cast, oltre al già citato mattatore Sordi, vanno menzionati Brunella Bovo,
Leopoldo Trieste e Giulietta Masina, che fa un breve cameo nei panni di Cabiria,
personaggio che sarà poi protagonista del successivo Le notti di Cabiria del 1957.
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