Durante
una cena tra amici, due scrittori di vedute opposte discutono in merito alla
questione se la vita sia più commedia o più tragedia. Partendo da questo spunto
i due decidono di raccontare la storia del personaggio di Melinda in due
versioni differenti. Nella prima versione (drammatica), Melinda tenta il
suicidio dopo che il marito l’ha lasciata e le ha negato il diritto a vedere i
suoi figli a causa di un suo tradimento. Dopo alcuni giorni trascorsi da una
sua amica, la donna incontra il pianista Ellis con cui nasce una relazione. Ma,
dopo alcuni mesi, Melinda scopre che Ellis la tradisce con la sua amica e cade
nuovamente in preda alla depressione suicida. Nella seconda versione (comica),
Melinda diventa amica dei suoi vicini di casa, Hobie e Susan, e, durante una
cena, tutti sembrano prodigarsi a trovare l’uomo ideale per lei. Melinda ha una
relazione con un pianista ma alla fine scopre di essere innamorata di Hobie,
che ha lasciato la moglie dopo averla beccata a letto con un altro. Tra i due
nascerà l’amore. Commedia bifronte di Woody Allen, che riflette sulla
coesistenza tra commedia e dramma, tema per nulla nuovo nella carriera del
regista, ma stavolta declinato in modo così schematico da sfiorare l’oratoria
didascalica. Il centro nevralgico della storia è la bionda Melinda
(interpretata dall’attrice australiana Radha Mitchell), giovane donna con
problemi sentimentali che “vive” due vite in parallelo, una secondo il registro
tragico e una secondo quello comico, senza rinunciare a reciproche
interconnessioni. Perché la vita (reale o inventata che sia) è, ovviamente,
fatta di entrambe le cose e, quindi, a volte la commedia contamina il dramma mentre,
altre volte, avviene il viceversa. Un’altra chiave di lettura potrebbe essere
che la vita non è né comica né tragica, ma tutto dipende dal punto di vista
dell’osservatore. Gli spunti di riflessione non mancano, le trovate
intelligenti sono numerose e anche l’umorismo abbonda in diverse sequenze, ma
l’impressione che emerge è quella di un’opera trita e fiacca, una timida appendice
di cose già viste e già dette (meglio) in passato. Insomma ci troviamo di
fronte ad un film un po’ anonimo, che sa più di esercizio di stile e di divertissement autoriale, che di reale
ispirazione creativa. Allen non si smentisce mai e continua a sfornare un film
all’anno con risultati altalenanti, in qualche modo bisognerà pur farsene una
ragione. Buono il cast con Radha Mitchell, Will Ferrell, Chloë
Sevigny, Chiwetel Ejiofor, Amanda Peet, Josh Brolin e Steve Carell.
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