I
coniugi Lipton, Larry e Carol, conoscono casualmente i loro vicini di casa, gli
House, coppia matura, benestante e senza figli. Quando la signora House muore
improvvisamente per un presunto infarto, Carol si convince, in base a una serie
di strani particolari, che il marito l’abbia uccisa e coinvolge il riluttante
Larry in un’inchiesta privata che, dopo molti colpi di scena, porterà a numerosi
sviluppi imprevisti. Tra giallo e commedia, con parecchi risvolti in “rosa”, Woody
Allen costruisce un gigantesco omaggio al noir classico degli anni ’40, con una
miriade di ammiccamenti e di citazioni, anche gustosissime, in particolare a Hitchcock
e Welles. Ricco di dialoghi frizzanti e di battute fulminanti, tra le migliori
dell’antologia alleniana degli anni
’90, è anche il primo film dell’autore dopo il brutto pasticcio con Mia Farrow
che lo spinse, suo malgrado, sulle prime pagine di tutte le riviste
scandalistiche mondiali. Manco a dirlo il grande regista, forte della sua
impagabile ironia perfida, non manca di mettere nel film caustiche allusioni al
“fattaccio”. E’ una pellicola deliziosa, schietta, divertente, cinefila e
citazionista, ricca di gag
memorabili, che nel finale s’ingolfa un po’ per una sceneggiatura (scritta da
Allen insieme al ritrovato Marshall Brickman) leggermente macchinosa. Ma
trattasi di peccati veniali, perché il film fa centro e dimostra che l’autore
ha spalle larghe e forti, malgrado l’aspetto macilento. Notevole il cast con Woody
Allen, Diane Keaton, Alan Alda, Anjelica Huston, Jerry Adler e Lynn Cohen. La
nuova incursione del regista nel mondo del delitto, stavolta filtrata
attraverso una prospettiva femminile, è brillante, ma anche ammantata di lunare
amarezza: il cinico disincanto di un vecchio marpione di 57 anni che ne ha
viste tante e che ha un nuovo doloroso “lutto” da elaborare a modo suo: la
dolorosa separazione con la
Farrow e la successiva “demonizzazione” pubblica della sua
persona.
La frase: "Io non posso ascoltare troppo Wagner, lo sai: già sento l'impulso ad occupare la Polonia"
La frase: "Io non posso ascoltare troppo Wagner, lo sai: già sento l'impulso ad occupare la Polonia"
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