Il giovane Tino è ospite a Venezia degli zii
Fabio, austero ingegnere dai modi leziosi, ed Elisa, donna spenta e dimessa che sembra succube del marito. Durante la notte il ragazzo sente degli strani rumori ed un suono di pianoforte provenire dalla soffitta della grande casa e gli viene spiegato che lì è tenuto segregato il fratello di zio Fabio, malato di mente e ossessionato dai sensi di colpa per aver provocato la morte di "Beba", prima figlia di Elisa. Affascinato e turbato dal mistero, Tino inizia a indagare di nascosto e scopre una serie di incongruenze e di versioni contrastanti che rendono la vicenda sempre più inquietante, a cominciare dalla tomba della bambina di cui non vi è traccia. Quando il nostro riesce ad entrare nella temuta soffitta scoprirà un'agghiacciante verità. Dal romanzo "Un'anima persa" di Giovanni Arpino, Risi ha tratto un appassionante thriller psicologico dai toni torbidi, carico di suspense, di malia oscura e di atmosfere allucinate che preparano il colpo di scena finale. Senza svelare troppi dettagli sulla trama per non rovinare a nessuno la visione del film, si può dire che questa anomala incursione dell'autore in un genere per lui insolito e apparentemente molto lontano dalle sue corde, è ben riuscita, per mezzo delle ambientazioni opprimenti (la grande casa appare, al tempo stesso, signorile, fredda, decadente e spettrale), delle sue suggestioni minacciose e del notevole lavoro di scandaglio psicoanalitico eseguito sui personaggi principali. Memorabile interpretazione del "mattatore" Vittorio Gassman, che ci regala un protagonista indimenticabile che finisce per oscurare il resto del cast, tra cui citiamo Catherine Deneuve, Danilo Mattei e Anicée Alvina. Probabilmente gli esperti di thriller saranno in grado di intuire con congruo anticipo il finale a sorpresa, ma questo nulla toglie ad una pellicola costruita con sontuosa perizia tecnica e recitata straordinariamente. Anima persa costituisce la dodicesima collaborazione artistica tra Risi e Gassman (alla fine saranno in tutto 15 più due cameo non accreditati), in uno dei sodalizi più importanti, proficui e duraturi del cinema italiano.
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