Tre episodi, diretti da registi diversi, dedicati ai complessi e ai pregiudizi degli italiani. "Una giornata decisiva" di Dino Risi: il timido Quirino Raganelli cerca di conquistare la bella collega Gabriella durante una gita aziendale ma il suo maldestro impaccio lo porta prima a litigare con la ragazza e poi a finire preda, suo malgrado, di un'impiegata tanto racchia quanto intraprendente. "Il complesso della schiava nubiana" di Franco Rossi: l'onorevole Gildo Beozi, bigotto moralista, scopre che sua moglie ha preso parte, da giovane, ad un film storico in costume in cui appare a seno nudo. Per timore di uno scandalo si imbarca in una assurda crociata personale per distruggere ogni traccia della sequenza incriminata, non esitando a corrompere persone, utilizzare denaro pubblico per i suoi scopi e a rischiare incidenti diplomatici con altri paesi coinvolti nella produzione della pellicola. Alla fine otterrà il suo proposito ma sarà ugualmente travolto da uno scandalo sessuale per vie del tutto impreviste. "Guglielmo il dentone" di Luigi Filippo D'Amico: Guglielmo Bertone, uomo di enciclopedica cultura e di travolgente favella, partecipa al concorso in RAI come lettore del telegiornale della sera. Fin da subito appare evidente a tutti che la sua incredibile preparazione lo porterà a sbaragliare tutti gli avversari, ma il nostro presenta un evidente difetto fisico che lo rende totalmente anti-telegenico: una enorme dentatura sempre in mostra nella sua bocca cavallina. I dirigenti televisivi sono in grave imbarazzo perchè non hanno il coraggio di liquidare un concorrente così meritevole per una imperfezione estetica e allora fanno di tutto per farlo cadere, proponendogli domande impossibili durante i test di ammissione. Gradevole satira di costume in tre atti, con protagonisti tre "mattatori" storici della nostra commedia, rispettivamente: Nino Manfredi, Ugo Tognazzi e Alberto Sordi. Come sempre capita nei film a episodi ricercare equilibrio e continuità è quasi utopistico, per cui bisogna procedere analizzando le singole parti come elementi a sè stanti. Per quanto in tutti e tre ci siano momenti pregevoli, soprattutto grazie alla bravura dei tre fuoriclasse prima citati, bisogna dire che l'episodio di Risi è il più canonico, quello di Rossi il più perfidamente inquietante e quello (famosissimo) di D'Amico è il più divertente, reso memorabile dalla magnifica caratterizzazione di Sordi che ci regala uno dei suoi personaggi più celebri e irresistibili. L'episodio del "dentone" è entrato fin da subito nella storia della commedia italiana grazie alla folgorante verve istrionica del suo protagonista, che qui pone un'altra pietra miliare del suo straordinario itinerario artistico. Ugualmente memorabile il duetto di Sordi con le gemelle Kessler con cui il film si conclude. Tre stelline al film nel suo complesso ma quattro al terzo episodio di Luigi Filippo D'Amico.
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