giovedì 17 agosto 2017

Febbre da cavallo (Febbre da cavallo, 1976) di Steno

Tre simpatici sfaccendati romani, "Mandrake", "Pomata" e Felice, vivono con l'ossessione delle scommesse sulle corse dei cavalli e trascorrono il loro tempo negli ippodromi giocandosi tutti i soldi che riescono a racimolare con mille espedienti, con la speranza di fare il colpo grosso con cui sistemarsi. Quando la bella Gabriella, fidanzata di "Mandrake", gli chiede di fare una puntata su tre cavalli considerati brocchi, l'uomo, ascoltando il suo amico "Pomata", punta invece il denaro sui tre favoriti. A sorpresa vincono i tre brocchi scelti da Gabriella che, convinta di essere diventata ricca, avvia i lavori di ristrutturazione del suo bar. Il disperato "Mandrake" non ha il coraggio di confessare l'errore alla donna e si allea con un altro scommettitore da strapazzo, l'avvocato De Marchis, con cui elabora un complesso piano per truccare una corsa e riuscire finalmente a vincere. Sfruttando la sua notevole somiglianza fisica con l'imbattibile fantino francese Jean Louis Rossini, "Mandrake" e i suoi lo prelevano all'aeroporto e lo fanno tenere impegnato dalla bomba sexy Mafalda, una prostituta di loro vecchia conoscenza. Così "Mandrake" prende il posto di Rossini alla guida del cavallo favorito Bernadette, con la missione di rallentarlo e farlo perdere, mentre i suoi degni compari hanno puntato tutto sull'antagonista Soldatino, di proprietà di De Marchis. Ma anche stavolta la follia imponderabile della "febbre da cavallo" ci metterà lo zampino e gli eventi prenderanno una piega imprevista. Commedia spiritosa, colorita, caciarona e goliardica sotto forma di canagliesca farsa di costume sul sottobosco dei giocatori d'azzardo incalliti, che prende in giro amabilmente, e spesso con risultati esilaranti, una certa idea romantica e filibustiera della romanità popolaresca, nel suo intreccio tra irresistibile furfanteria e verace scaltrezza. Alternando momenti ridanciani di grana grossa a sequenze comiche che hanno fatto la storia della commedia italiana, il film ha la sua forza nei personaggi principali, bricconi teneri e mentecatti la cui simpatia tutto soccorre, interpretati con efficace verve umoristica da Gigi Proietti ("Mandrake") ed Enrico Montesano ("Pomata"), la cui carriera cinematografica fu lanciata proprio grazie a questa pellicola. Il ricco cast è completato da Catherine Spaak, Mario Carotenuto, Francesco De Rosa, Nikki Gentile, Adolfo Celi e Gigi Ballista. Alla sua uscita il film passò quasi inosservato e non ebbe un particolare successo, salvo poi essere clamorosamente rivalutato dal pubblico negli anni '80 (anche grazie ai numerosi passaggi televisivi sulle reti locali) che lo elesse rapidamente a cult assoluto della nostra commedia popolare, facendo entrare diverse battute e scene del film nell'immaginario collettivo. Nel 2002 Carlo Vanzina, figlio di Steno, ha cercato pateticamente di riesumare i personaggi di "Mandrake" e "Pomata", realizzando uno squallido quanto inutile sequel, Febbre da cavallo - La mandrakata, sempre con Proietti e Montesano mattatori. La celeberrima colonna sonora composta da Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera è diventata una delle icone della commedia italiana.

Voto:
voto: 3,5/5

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