giovedì 17 agosto 2017

Operazione San Gennaro (Operazione San Gennaro, 1966) di Dino Risi

Tre ladri americani, una donna e due uomini, sbarcano a Napoli per fare il colpo grosso della loro vita: rubare il tesoro di San Gennaro del valore stimato di 15 milioni di dollari. Su consiglio di Don Vincenzo, vecchia gloria della mala partenopea che continua ad essere influente anche da dietro le sbarre di Poggioreale, i tre si rivolgono al ladruncolo Armando Girasole, detto Dudù, che mette insieme un'accozzaglia di pittoreschi lestofanti ma, quando viene a conoscenza dell'obiettivo del furto, decide di rivolgersi direttamente al Santo patrono della città per avere un segno di approvazione o di diniego. Dopo aver ottenuto il via libera dall'alto (un "miracoloso" raggio di sole che illumina l'interno della chiesa in un giorno di pioggia torrenziale), Dudù e i suoi scagnozzi scelgono di compiere l'impresa criminosa durante la notte del festival della canzone napoletana, che monopolizza l'attenzione generale dei cittadini. Spigliata commedia folcloristica di ambientazione partenopea che ricalca il fortunato meccanismo del colpo grosso in chiave comico farsesca che decretò il successo popolare de I soliti ignoti di Monicelli. Un altro elemento che unisce, non casualmente, i due film è la presenza del grande Totò in un ruolo di spalla ma di forte incisività carismatica. Con l'aggiunta di elementi internazionali (i malfattori statunitensi), di una verace energia sregolata portata dall'ambientazione nel capoluogo campano e di uno schema narrativo ingegnoso, questa pellicola briosa va letta come gustosa farsa della napoletanità, con tutto il suo carico di stereotipi e scenari da cartolina. Pur soffermandosi alla superficie e non brillando per originalità, è un'opera simpaticamente godibile che trova i suoi momenti migliori nel confronto tra la proverbiale flemma napoletana e la nervosa concretezza americana. Nel cast, oltre all'eccellente cameo di Totò, brillano Nino Manfredi (che ha collaborato anche alla sceneggiatura), Senta Berger, Mario Adorf, Claudine Auger e uno stuolo di variopinti caratteristi dalla faccia giusta.

Voto:
voto: 3/5

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