La bella Sandra è sposata con Jake ma lo tradisce con suo fratello Ben, un guru del settore pubblicitario che ha un'assicurazione sulla vita di otto milioni di dollari. Quando Jake scopre la tresca convoca il fratello e lo uccide a sangue freddo. Ben presto vien fuori che i due coniugi avevano pianificato tutto per intascare i soldi dell'assicurazione ma di colpo compare una moglie inattesa del defunto, Peggy, la sua segretaria, che diventa un ostacolo per il loro scopo. Sandra e Jake decidono di ucciderla assumendo un killer, ma quando l'uomo ne trova uno e lo assume gli dice di eliminare sua moglie Sandra. E i colpi di scena non sono finiti qui in un continuo gioco di inganni e tradimenti. Il regista Roland Joffé si cimenta in un territorio cinematografico per lui inusuale e, visti i risultati, poco congeniale: il thriller torbido con commistioni da acida commedia nera. La messa in scena è ultra patinata, l'intreccio narrativo è così intricato che, al dipanarsi della matassa, lo spettatore è incerto sul fatto di essere stato fregato o sorpreso, la sceneggiatura pretenziosa da giallo in cui nulla è come sembra è troppo superficiale per apparire credibile e le svolte clamorose avvengono così in fretta da dare un'idea di sciattezza nel progetto di scrittura. E l'ironia, pur presente in abbondanza, è più che altro sciocca, priva di quella aguzza perfidia che avrebbe reso il "minestrone" meno indigesto. Poche le cose da salvare: il ritorno di Don Johnson sul grande schermo, la sensualità straripante di Patricia Arquette, che sembra una diretta emanazione di quella (memorabile) di Strade Perdute e l'irresistibile coppia di poliziotti con lui bacchettone imbranato e lei una versione femminile di Callaghan, con un surplus di impagabile cinismo. Completano il cast Dermot Mulroney, Ellen DeGeneres, Mary-Louise Parker e Alex Rocco.
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