Nel 1965, durante la guerra in Vietnam, l'aviere Adrian Cronauer arriva a Saigon per condurre il celebre programma radiofonico giornaliero "Good
Morning Vietnam". Grazie alla sua vulcanica irruenza, alla sua genuina spontaneità e alla sua verve anticonformista, Cronauer diventa rapidamente il DJ più amato dalle truppe americane, una voce amica e familiare capace di portare una ventata di allegria ed un pizzico di aria di casa in una situazione tragica e pericolosa. Ma il suo atteggiamento sfacciato e ribelle lo pone ben presto nel mirino degli alti ufficiali del comando miliare che, dopo averlo accusato di collusioni con il nemico, riescono a rispedirlo in patria, liberandosi così delle sue pungenti opinioni. Biografia vibrante e appassionata, ispirata alla storia vera di Adrian Cronauer, sospesa tra dramma e commedia con un retrogusto amaro e uno sguardo cinico, caustico e originale sulla "sporca guerra" del Vietnam. Perfido e critico verso le istituzioni militari e la guerra in generale, è un inno di educazione civica che esalta la libertà di pensiero, sacrosanto nella sua legittimità ma non esente da un certo effettismo manieristico. Lo stridente contrasto tra lo scenario tragico e la buffoneria del protagonista conferisce all'opera una vigorosa carica straniante, a metà strada tra l'ironia nera e la farsa velenosa. Straordinaria interpretazione di un ciclonico Robin
Williams, la cui arrembante performance vocale rende d'obbligo almeno una visione in lingua originale. Il compianto attore porta sulle sue spalle tutto il peso del film, oscurando gli altri elementi del cast come Forest Whitaker, J.T. Walsh e Bruno Kirby. Un po' più di lucida misura e un po' meno enfasi retorica avrebbero sicuramente giovato. Williams si meritò la candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista, ma la statuetta se la aggiudicò (con pieno merito) Michael Douglas per Wall Street.
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