domenica 6 agosto 2017

Il collezionista di ossa (The Bone Collector, 1999) di Phillip Noyce

Lincoln Rhyme, esperto detective della polizia scientifica e punta di diamante nel settore della criminologia, è divenuto tetraplegico a causa di un proiettile che lo ha colpito alla spina dorsale e vive costretto in un letto con la sola mobilità di un dito con cui riesce a usare il computer ed essere ancora utile alla causa. Fortemente depresso dalla sua gravissima condizione e intenzionato a togliersi la vita, Rhyme viene scosso dall'incontro con Amelia Donaghy, grintosa poliziotta che dimostra di avere diverse affinità con lui e che gli chiede aiuto per un difficile caso di cui sta occupando: un sadico serial killer che rapisce le sue vittime fingendosi tassista e poi le uccide facendone a pezzi il corpo. Inizia così una mortale partita a scacchi in cui Rhyme è la mente, Amelia è il braccio e l'omicida è l'avversario da scovare, la cui abilità si dimostra pari alla sua ferocia. Thriller gotico tratto dall'omonimo romanzo di Jeffery Deaver, che dopo una prima parte avvincente e ricca di suspense naufraga in un finale bislacco e totalmente inverosimile. Affascinanti le ambientazioni sordide di una New York tetra e decadente e buona l'interpretazione dei due protagonisti, Denzel Washington e Angelina Jolie, che non mancano di carisma e di presenza scenica. Per il resto il film scorre stancamente sui binari dello stereotipo, evidentemente influenzato da modelli eccellenti come il Seven di Fincher o il capolavoro La finestra sul cortile di Hitchcock. Molto fumo e niente arrosto.

Voto:
voto: 2,5/5

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