Firenze, 1907: la giovane inglese Lucy, appartenente a una ricca e rigida famiglia britannica, arriva in viaggio di piacere nel capoluogo toscano, accompagnata dalla più grande cugina zitella Charlotte, che ha l'ingrato compito di vigilare sul suo comportamento. Alloggiata alla Pensione Bartolini, la ragazza resta delusa per non aver ricevuto la "camera con vista" che le era stata promessa. Dopo aver conosciuto i signori Emerson, padre e figlio, Lucy rimane subito colpita dall'atteggiamento libero e bizzarro del giovane George, che subito si offre per uno scambio di camera in modo da assecondare il desiderio della ragazza. Tra i due giovani nasce rapidamente l'amore e, al suo ritorno in patria, Lucy dovrà compiere una difficile scelta di vita tra il vivace giovanotto e il noioso fidanzato che le è stato imposto dalla famiglia. Tratto dall'omonimo romanzo di E. M. Forster, Camera con vista è un raffinato melodramma sospeso tra ironia e passione, leggerezza e nostalgia, fascino e arguzia. Un trionfo stilistico visivamente splendido nella sua maestosa ricostruzione d'epoca, che riesce a rendere in egual misura la magica bellezza dei paesaggi toscani, la sottile psicologia dei personaggi e il moralismo altezzoso della società vittoriana, verso cui l'autore dispensa una critica garbata e aguzza al tempo stesso. Elegantissimo, squisito e brioso, è stato uno dei maggiori successi commerciali di Ivory, premiato con tre Oscar: scenografia (Gianni Quaranta e Elio Altamura), sceneggiatura non
originale (Ruth Prawer Jhabvala), costumi (Jenny Beavan e John Bright). Straordinario il cast con Helena Bonham Carter, Julian Sands, Denholm Elliott, Daniel Day-Lewis, Maggie Smith e Judi Dench, tutti bravissimi. Il film possiede la grazia luminosa di un acquarello e lo spessore critico di un pamphlet e va letto, con intelligente ambivalenza, come elegia della libertà individuale e come condanna del perbenismo repressivo.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento