giovedì 10 agosto 2017

Schegge di follia (Heathers, 1988) di Michael Lehmann

Veronica Sawyer è un'adolescente fragile e sensibile che cerca in tutti i modi di compiacere, allo scopo di essere accettata, le "Heathers" ovvero le tre ragazze più ammirate della scuola. Belle, benestanti, disinvolte, presuntuose, ciniche e crudeli, le "Heathers" dettano le mode della Westerburg High School e perseguitano fino al limite del sadismo tutti gli studenti "sfigati" che non reputano degni della loro "perfezione". Pur di rimanere nelle grazie delle tre arpie, Veronica è costretta ad accantonare i suoi principi morali, rendendosi complice silente dei loro empi giochi di bullismo. Ma l'arrivo di un enigmatico ragazzo chiamato JD cambia ogni cosa: Veronica si innamora rapidamente di lui e questi riesce a plasmarne la personalità in funzione della sua ottica di giustiziere, che intende punire le mele marce che compiono angherie e soprusi nei confronti degli studenti più deboli. Di lì a poco una strana serie di apparenti suicidi inizia a colpire gli allievi della scuola e la prima vittima è proprio la più boriosa delle "Heathers". Tagliente commedia nera che oscilla tra il college movie e il thriller, con velenosi tocchi grotteschi che ne riscattano la programmatica cattiveria ideologica. Pervasa da una furia narrativa e da uno stile alienato, va letta come perfida satira allegorica sul lato oscuro del perbenismo americano, la cui bieca ipocrisia si affanna a costruire vacui modelli di benessere e di perfezione, ignorando totalmente il malessere recondito dei "non conformi". Peccato che i lodevoli intenti non siano perseguiti con la lucidità necessaria, tendendo a perdersi, nella parte finale, in un accumulo di situazioni obbedienti alla regola dell'eccesso. Con più rigore e meno enfasi il film poteva essere molto più profondo, inquietante e pungente nella sua denuncia. Resta comunque una pellicola dignitosa e sopra la media per la sua sferzante ferocia concettuale, che la rende avulsa dagli schemi hollywoodiani e già lascia presagire l'inizio di una nuova sensibilità artistica, più cruda e politicamente scorretta, anticipando idealmente la cinematografia degli anni '90. Nel cast spiccano i due protagonisti: Winona Ryder e Christian Slater, bravi, credibili e ben affiatati.

Voto:
voto: 3,5/5

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