martedì 8 agosto 2017

Il buio si avvicina (Near Dark, 1987) di Kathryn Bigelow

In una buia notte su una strada isolata dell'Oklahoma il giovane provinciale Caleb incontra la bella Mae, a cui dà un passaggio. Tra i due scatta subito un'immediata attrazione ma la ragazza sembra restia a concedersi per qualche strano segreto che la mette a disagio. Prima del sorgere dell'alba Mae rivela al ragazzo di essere un vampiro che gira insieme al suo gruppo su un camper internamente foderato a prova di luce solare, percorrendo le strade d'America perennemente a caccia di sangue umano. Prima di lasciarlo la donna non resiste e morde Caleb dopo averlo baciato, infettandolo così con la sua maledizione. Il nostro, privo di forze ma non ancora del tutto trasformato, viene portato sulla roulotte dai famelici compagni di Mae, che lo costringono ad assistere alle loro scorribande sanguinarie e ai loro delitti efferati, in attesa che la sua mutazione in non-morto si compia definitivamente. Ma intanto tra i due giovani è scattato l'amore e la ragazza è combattuta tra il nuovo sentimento che le arde nel cuore e il potente richiamo ancestrale del sangue. Il secondo lungometraggio di Kathryn Bigelow è una cupa commistione tra horror vampiresco, western e melodramma, che prova a rileggere i collaudati codici delle pellicole dedicate ai "succhia-sangue" collegando l'iconica figura del vampiro con quella dell'alienato sociale e la relativa dannazione con il disagio di una generazione confusa e sbandata. Dal punto di vista visivo è un film di notevole fascino oscuro, stilisticamente furioso nella sua estetica dark in bilico tra violenza estrema e sentimentalismo languido. La carica brutale di alcune scene (come la strage nel fatiscente bar di provincia) va letta in funzione della voracità impellente tipica della gioventù, mentre il personaggio di Mae, emblematica figura femminile nella sua serena coesistenza di innocenza e ferocia, è quello meglio caratterizzato. Non tutto funziona a dovere in una pellicola piena di spunti d'interesse e di momenti visionari (interessante la sequenza in cui Mae insegna a Caleb a nutrirsi del sangue di uno sventurato camionista in mezzo alle trivelle che suggono il petrolio dalla terra), ma anche acerba, discontinua e con un finale decisamente imbarazzante. Ma il talento della Bigelow e la sua capacità di dar vita ad un travolgente racconto per immagini sono già tutti lì, sotto i nostri occhi. Nel cast segnaliamo Adrian Pasdar, Jenny Wright, Lance Henriksen, Bill Paxton e Jenette Goldstein. Non molto conosciuto nel nostro paese, questo stravagante film dell'orrore viene generalmente ritenuto un piccolo cult dagli amanti della cinematografia vampiresca e può essere considerato un antesignano della irritante soap opera horror Twilight (2008) di Catherine Hardwicke o della contaminazione di generi Vampires (1998) di John Carpenter.

Voto:
voto: 2,5/5

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