mercoledì 9 agosto 2017

Flashdance (Flashdance, 1983) di Adrian Lyne

Alex, energica e spigliata diciottenne di Pittsburgh, di giorno fa la saldatrice in una officina metallurgica e la notte si scatena in pista nei locali ballando la "Flashdance" con una carica sensuale travolgente. Da sempre ossessionata dal sogno di diventare una ballerina professionista, la nostra affronta la vita a morsi tra la modesta condizione sociale, il duro impegno in fabbrica, la matura amica Hanna che la sprona a lanciarsi nel mondo della danza e la storia d'amore con il suo datore di lavoro Nick, che cerca di spianarle la strada grazie alle sue conoscenze. Ma Alex, orgogliosa e testarda, non accetta compromessi e si decide ad affrontare l'impegnativo test di ammissione all'Accademia di Danza contando sulle sue sole forze. Celebre film musicale, e sentimentale, che ha l'anima rock, l'aria sbarazzina e l'energia trascinante della sua protagonista, interpretata con ammirevole dedizione dalla ventenne Jennifer Beals, che sembrava avviata ad una carriera fulminante salvo poi arenarsi negli anni successivi. La ragazza ci mette cuore, anima e corpo (e si vede), ergendosi a bandiera di un ottimismo giovanile che cerca la sua rivalsa nell'arte per risollevarsi dal degrado sociale, ma la regia di Adrian Lyne è fredda e calcolata, rendendo mielosa la storia d'amore e riducendo la più interessante vicenda artistica ad una serie di videoclip di ballo, di indubbio fascino visivo ma slegati dal corpo narrativo. Serioso, ruffiano e scontato nella sua evoluzione è un film costruito a puntino per piacere al grande pubblico e infatti il successo al botteghino fu straordinario (in Italia si piazzò al primo posto nella classifica degli incassi della stagione 1983-84). I suoi meriti indubbi sono nelle belle sequenze di ballo, nella performance della Beals e nella ammiccante colonna sonora, che divenne un tormentone in tutte le radio internazionali. La canzone "Flashdance... What a Feeling", che visse di vita propria diventando famosa quanto il film, vinse il premio Oscar che fu assegnato ai suoi tre autori: il nostro Giorgio Moroder, Keith Forsey e Irene Cara (che ne è anche l'interprete).

Voto:
voto: 2,5/5

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