Cecil B. Demented, regista squinternato sostenitore di un cinema anarchico e underground, guida una masnada di fanatici che si fanno chiamare le "Emulsioni scadute", con lo scopo di abbattere il conformismo hollywoodiano realizzando film alternativi dai contenuti politicamente scorretti. Per girare la sua opera definitiva, rapisce Honey Whitlock, star viziata e vanitosa, per costringerla a recitare nel film e farla diventare l'icona del suo movimento sovversivo. Commedia bizzarra, iconoclasta e sarcastica scritta e diretta da John Waters, eterno "ragazzaccio" del cinema indipendente americano, provocatore irriverente, trasgressivo e fieramente anti-sistema, spesso fino ai limiti dell'indecenza e del cattivo gusto. Ma non è il caso di quest'opera caustica e divertente, che, dietro al suo slogan fazioso di messa in atto di un vero e proprio "terrorismo" cinematografico contro l'omologazione commerciale di Hollywood, nasconde un animo autoironico con cui Waters prende anche in giro sè stesso (il personaggio di Demented è evidentemente modellato sui suoi trascorsi giovanili) e la sua ideologia di ribelle impenitente, spesso declinata con programmatica sgradevolezza e con metodi estremi. Girato e ambientato interamente nella sua Baltimora, e alternando pungenti invenzioni alle solite cadute di stile, il film procede briosamente tra citazioni, eccessi, gustosi momenti di metacinema e situazioni grottesche, sempre sul filo dell'irrisione insolente. Efficace il cast, con Melanie Griffith e Stephen Dorff perfetti nei rispettivi ruoli ed al servizio della "follia" dissacrante dell'autore. Nella filmografia "disadattata" di Waters è uno dei lavori più esilaranti e meno beceri. C'è chi ha voluto vedere, nel personaggio della Griffith, auto-allusioni dell'autore al suo stare un po' dentro e un po' fuori da Hollywood nella parte finale della sua carriera.
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