sabato 6 novembre 2021

Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans (The Bad Lieutenant: Port of Call - New Orleans, 2009) di Werner Herzog

In una New Orleans ancora sconvolta dalla furia dell'uragano Katrina, il detective Terence McDonagh diventa l'eroe del dipartimento per il salvataggio di un detenuto bloccato in una cella allagata, durante cui riporta anche un forte trauma alla schiena. Viene promosso a tenente e inizia a indagare sullo sterminio di una famiglia di spacciatori senegalesi, implicati nella guerra tra gang locali. Durante l'inchiesta Terence si farà parecchi nemici, ma questo non riuscirà a scoraggiarlo perchè lui è un duro pieno di coraggio e con un buon talento investigativo, ma anche un uomo discutibile colmo di difetti e di comportamenti al limite: come la dipendenza da cocaina, crack e farmaci, che lo fanno essere sempre strafatto e ipereccitato, o il suo torbido rapporto passionale con la prostituta Frankie. Questo thriller poliziesco di Werner Herzog, il primo film del regista tedesco ambientato negli Stati Uniti, è nato sotto una cattiva stella per la sua presunta natura di pseudo-remake de Il cattivo tenente (Bad Lieutenant, 1992) di Abel Ferrara, opera di culto degli anni '90, adorata da nutrite schiere di fans, nonché pietra miliare della filmografia di Ferrara. Alla notizia dell'uscita di questo noir diurno di Herzog gli appassionati dell'originale si sono scatenati con critiche e dissensi e lo stesso Ferrara, noto per i suoi atteggiamenti bizzarri e per il suo carattere turbolento, è esploso in invettive molto colorite (e di pessimo gusto) contro Herzog e i produttori. In realtà questa pellicola non ha proprio niente a che vedere con quella di Ferrara, se non per il titolo e alcune caratteristiche similari del protagonista, quindi la parola "remake" non ha alcun senso ed è stata utilizzata in maniera inappropriata. Herzog, molto colpito dalla reazione di Ferrara, ha affermato di non conoscerlo, di non aver visto nessuno dei suoi film ed ha negato ogni intenzione di remake, mettendo fine ad una polemica assurda nei toni e forse ingigantita ad arte dai giornalisti. Interamente girato in una New Orleans tragicamente violata dal furore di Katrina, offrendo così al regista uno scenario ideale per portare in scena la Natura (elemento tipico del suo cinema) negli effetti devastanti della sua potenza, il film è un poliziesco atipico come lo è il suo protagonista, un uomo sbagliato pieno di lati oscuri, ma che procede come un treno verso il proprio obiettivo, riuscendo anche a fare cose giuste con metodi discutibili. La bellezza di alcune sequenze è fuori discussione, così come la bravura degli interpreti principali (Nicolas Cage, Eva Mendes, Val Kilmer, Michael Shannon), con Cage ben al di sopra dei suoi abituali standard espressivi, ma il tono generale dell'opera è dimesso e poco ispirato, dando quasi l'impressione di un lavoro su commissione, realizzato dall'autore senza particolare entusiasmo o convinzione. Presentato in anteprima al Festival di Venezia (con la sorpresa di molti, insieme ad un'altra opera di Herzog, My Son, My Son, What Have Ye Done) lasciò indifferenti il pubblico e la critica, finendo rapidamente nel dimenticatoio. E' sicuramente un film minore e interlocutorio nell'itinerario dell'autore, e di certo Abel Ferrara non si sarà strappato i capelli per la cosa.
 
Voto:
voto: 3/5

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