lunedì 1 novembre 2021

Night Moves (2013) di Kelly Reichardt

Tre ambientalisti militanti, Harmon, Dena e Josh, si uniscono per compiere l'atto di protesta definitivo: fare esplodere una diga idroelettrica, da loro considerata un simbolo dell'arroganza capitalista, oltre che un danno per gli equilibri naturali del territorio. I tre sono profondamente diversi tra loro: Josh, leader del gruppo, è cupo e introverso, Dena è fiera e ribelle ed ha rinnegato le sue origini benestanti per la causa ecologista, Harmon è un ex militare amante dell'avventura e con pericolose idee distruttive. Algido thriller psico-esistenziale di Kelly Reichardt, compassato nel ritmo e opprimente nelle atmosfere, totalmente anti-didascalico e reticente nel giudicare i tre protagonisti, in favore di uno stile austero che ne esplora i recessi reconditi, i conflitti interiori, le paranoie inconsce, le ambiguità morali, il pensiero settario e le intime paure nascoste sotto la sventolante bandiera dell'ideologia. Non è un film contro gli ambientalisti o contro le cause ecologistiche, ma un film sul conflitto tra fede ostentata e insicurezza celata, su come una causa (indubbiamente giusta) possa impadronirsi della nostra mente (per riempire dei vuoti profondi?) fino a possederla totalmente, trasformandosi in fanatismo. La regista sceglie nuovamente l'Oregon come ambientazione simbolica per raccontare le incertezze, i dilemmi, le solitudini e le angosce di un paese (gli Stati Uniti d'America) carico di contrasti e di contraddizioni, sullo sfondo di una natura poderosa e dominante che, attraverso i suoi elementi, sembra quasi sospingere e dirigere le vite dei personaggi. Questo grigio dramma introspettivo contrappone il dubbio (quello del futuro che ci attende) alle presunte salde certezze dei protagonisti, scavando con l'incedere di una goccia (lenta ma inesorabile) la loro scorza di granitica convinzione. Poco affine ai gusti del pubblico generalista (e sicuramente indigesto per quello mainstream), è estremamente solido e raffinato, anche grazie alla sfumate interpretazioni del cast principale, che si avvale di giovani di talento come Jesse Eisenberg, Dakota Fanning e Peter Sarsgaard. Nelle sale italiane non è mai stato distribuito, ma ha avuto la sua anteprima al Festival di Venezia dove ha ottenuto buoni consensi da parte della critica.

Voto:
voto: 4/5

Nessun commento:

Posta un commento