Due giovani si introducono abusivamente di notte in una installazione militare recintata per farsi il bagno nella piscina, ma muoiono in circostanze misteriose. Un investigatore viene incaricato di ritrovarli e, con l'aiuto di un abitante del posto, arriva nel sito ma, premendo il bottone sbagliato, commette un tragico errore: la piscina viene svuotata nel fiume antistante insieme al suo carico di morte, un branco di famelici pesci piraña allevati da uno scienziato, sotto il controllo della CIA, per essere "potenziati" e poi utilizzati come armi nei bacini del Vietnam. Sarà una strage di pescatori, turisti e bagnanti. Horror acquatico di Joe Dante, girato con un budget ridotto ma realizzato con grande mestiere ed un efficace senso della tensione e dello spettacolo avventuroso. Pur nei limiti di un prodotto di genere poco verosimile, senza troppe pretese e con evidenti richiami a Lo squalo (Jaws, 1975) di Steven Spielberg (che viene anche simpaticamente parodiato in alcune scene), questo film ha ritmo, scatto e la necessaria inventiva per intrattenere piacevolmente gli amanti di questo tipo di pellicole, regalando anche qualche brivido ed un paio di scene di notevole impatto spaventoso. Da un certo punto di vista è quasi un modello, a tutto merito del regista, di come riuscire a trarre il massimo da un insieme limitato di risorse, con mentalità (e abilità) affini a quelle tipiche del cinema di genere italiano degli anni '60 e '70. E forse non è un caso che nel cast compaia anche Barbara Steele, icona popolare del nostro cinema gotico, amatissima dai fans dell'horror d'antan grazie ai suoi film con Mario Bava, Riccardo Freda, Antonio Margheriti e Mario Caiano. Piranha riscosse un buon successo di pubblico, inaugurando un nuovo fortunato filone del genere "animali assassini", con un sequel e tre remake (con una dose sempre crescente di splatter). In particolare il suo seguito, Piraña paura (Piranha II: The Spawning, 1982), è stato il primo lungometraggio diretto da James Cameron.
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