martedì 2 novembre 2021

Viaggio allucinante (Fantastic Voyage, 1966) di Richard Fleischer

Durante la Guerra Fredda gli scienziati americani e russi hanno scoperto in simultanea una tecnologia rivoluzionaria che consente di miniaturizzare qualunque cosa, ma l'effetto dura soltanto per un'ora. Un geniale ricercatore, Jan Benes, ha scoperto il modo per prolungare l'effetto per tutto il tempo desiderato, ma cade vittima di un attentato e finisce in coma per un'embolia cerebrale che non può essere operata. Per cercare di salvarlo gli americani decidono di miniaturizzare un piccolo sottomarino ed un gruppo di cinque persone (tra medici, piloti e militari) fino alle dimensioni di una cellula, per introdurli nel sistema sanguigno di Benes attraverso una iniezione nell'arteria carotidea. I cinque coraggiosi specialisti hanno un'ora di tempo per navigare nel corpo dello scienziato ferito attraverso vene e arterie, raggiungere l'embolo nel cervello e rimuoverlo con il laser, prima che il processo di rimpicciolimento inizi a regredire e gli "invasori" vengano attaccati e distrutti dal sistema immunitario dell'ospite. Splendido film di fantascienza "biologica" di Richard Fleischer, purtroppo non molto conosciuto per come invece meriterebbe. E' un'opera originale (nell'idea di base), spettacolare (nell'incredibile ambientazione all'interno del corpo umano), carica di suspense, svolte sorprendenti, idee di fantasia superiore e sequenze memorabili (la sosta nell'orecchio interno, l'arrivo nel cervello, l'attacco dei globuli bianchi). Vale anche come ottimo compendio riepilogativo di fondamenti di anatomia umana. Nel cast citiamo Stephen Boyd, Donald Pleasence, Edmond O'Brien, Arthur O'Connell e la bellissima Raquel Welch. Il celebre scrittore di fantascienza Isaac Asimov ebbe l'incarico di realizzare un romanzo omonimo partendo dallo script della pellicola, ma il libro uscì prima del film. Per questo alcuni ritengono, erroneamente, che Viaggio allucinante sia tratto da un racconto di Asimov. Due premi Oscar (effetti speciali e scenografia) ed uno pseudo-remake (ovvero liberamente ispirato a): Salto nel buio (Innerspace, 1987) di Joe Dante.
 
Voto:
voto: 4/5

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