venerdì 5 maggio 2017

La morte e la fanciulla (Death and the Maiden, 1994) di Roman Polanski

In un paese dell’America latina appena uscito dalla dittatura, Paulina Escobar crede di riconoscere nel dottor Miranda uno degli aguzzini che l’hanno atrocemente seviziata durante i duri anni della repressione politica. Dopo averlo catturato e immobilizzato la donna imbastisce un “processo” privato nei confronti dell’uomo, affidando al marito avvocato il compito di prenderne la difesa. Miranda nega le accuse con tutte le sue forze ma Paulina è sicura dei suoi ricordi e, per liberarli in tutta la loro tragica forza, utilizza come sottofondo musicale della sua invettiva il quartetto n. 14 in re minore di Schubert (“La morte e la fanciulla”), la stessa musica che accompagnava le terribili torture da lei subite quindici anni prima. Cupo dramma da camera di Polanski, liberamente tratto da una pièce teatrale del cileno Ariel Dorfman, è un duro apologo contro le tirannie dittatoriali sotto forma di vibrante trattato di cinema della crudeltà, contaminato da tutte le ossessioni tipiche del grande regista polacco come il rapporto tra sesso e violenza, la linea sottile che a volte separa il ruolo di vittima da quello di carnefice o l’oscura ambiguità della natura umana. Tutto ambientato in interni, è anche un sottile thriller psicologico sull’interiorizzazione del dolore, a tratti indebolito da un eccessivo livore nei toni e da qualche schematismo concettuale che finisce per enfatizzare troppo l’impianto accusatorio alla base dell’opera. Le uniche due sequenze girate all’aperto, che hanno l’acqua come elemento dominante, sono di alto vigore espressivo ed omaggiano elementi archetipi ricorrenti e predominanti nella filmografia dell’autore. Notevole il cast con i due mattatori Sigourney Weaver e Ben Kingsley, e Stuart Wilson a fare da ago della bilancia. Per quanto caratterizzato da spunti di interesse e notevole fascino oscuro, è un film non completamente riuscito e sicuramente inferiore alle opere migliori di Polanski.

Voto:
voto: 3,5/5

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