sabato 24 aprile 2021

4 mesi, 3 settimane, 2 giorni (4 luni, 3 saptamâni si 2 zile, 2007) di Cristian Mungiu

Nella Romania del 1987, due anni prima della caduta del dittatore comunista Ceausescu, la giovane studentessa universitaria Gabjtasi si trasferisce dal suo pensionato dormitorio in un infimo alberghetto per abortire clandestinamente con l'aiuto di un viscido sedicente medico (in quel periodo l'interruzione di gravidanza era vietata e severamente punita dalla legge rumena). Al suo fianco c'è l'amica Otilia che, pur tra ansie e preoccupazioni, l'aiuterà nel difficile percorso, rischiando in prima persona per altruismo e sfidando un sistema coercitivo che inibisce la libertà di scelta. Poderoso dramma sociale di Cristian Mungiu, che affronta un tema etico (e politico) scottante e controverso come quello dell'aborto con compostezza di stile, asciuttezza dei toni, punto di vista obiettivo e posizione neutrale, pur non celando mai un senso di umana compassione verso le due intense protagoniste femminili. Attraverso il racconto semi-documentaristico, fatto da tanti piani sequenza indagatori, che si svolge lungo l'arco di una singola giornata, l'autore ci immerge in una dolorosa tragedia umana che diventa metafora della condizione collettiva di un paese in preda all'incertezza, alla paura, succube di un difficile passato e incapace di alzare la testa, per riflettere e decidere del suo futuro. E' un film di anime spente, su cui grava l'ombra silenziosa del regime, in cui la sola figura concreta (Otilia) è anche quella che dovrà confrontarsi con la personificazione dei suoi traumi (e di quelli di un'intera nazione), in una scena agghiacciante e disturbante, che ha fatto molto discutere, ma che è necessaria alla diegesi narrativa. Girato a costi bassissimi, il film ha riscosso unanimi consensi di critica ed ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2007. Grande prova recitativa della brava Anamaria Marinca, è lei il volto e l'anima di questa pellicola-calvario, incisiva e impegnata. E anche impegnativa, specie per il pubblico non avvezzo al cinema d'autore.
 
Voto:
voto: 4/5

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