mercoledì 28 aprile 2021

Duello a Berlino (The Life and Death of Colonel Blimp, 1943) di Michael Powell, Emeric Pressburger

Storia della grande amicizia tra un ufficiale inglese (Clive Candy) ed uno tedesco (Theo Kretschmar-Schuldorff) nell'arco di 40 anni, dai primi del '900 alla seconda guerra mondiale. I due si conoscono in un duello per ragioni d'onore, durante il conflitto anglo-boero, poi diventano amici fraterni e s'innamorano della stessa donna. Nonostante questo, e due guerre mondiali, il loro rapporto resiste senza mai vacillare. Duello a Berlino è stato il primo film girato in Technicolor e l'inizio della storica collaborazione tra Powell e Pressburger (i due faranno 16 film insieme, quasi tutti scritti, diretti e prodotti dalla coppia). Sia a causa della trama (Germania e Inghilterra erano acerrimi nemici di guerra in quel periodo), sia per il titolo irridente (ispirato a un personaggio di un noto fumetto comico antimilitarista), la pellicola fu aspramente criticata alla sua uscita, specialmente da parte britannica, al punto che lo stesso primo ministro Churchill fece in modo di ostacolarne la distribuzione (negli USA arrivò nel 1945 e in Italia nel 1950, in ambo i casi con pesanti tagli di censura). Ma queste vicissitudini politiche, dovute anche al grande coraggio dei due autori che, provocatoriamente, scelsero un periodo non proprio salubre per il loro film, fecero passare in sordina i suoi grandi meriti artistici. Perchè stiamo parlando di un capolavoro, e quasi unico nel suo genere. Questo dramma romantico di ambientazione militare (la catalogazione di war-movie è sicuramente più che forzata) è una potente elegia, sfavillante, sorridente ed ottimista, sull'amicizia, sull'amore, sul cameratismo e sul senso dell'onore. Senza mai risultare banale, ingenua o superficiale, questa pellicola elegantissima, scritta e recitata in modo sublime, esalta (non senza nostalgici rimpianti) i "grandi valori di una volta", quei sentimenti semplici e puri che erano dati per scontato in epoche passate e che sono stati spazzati via dall'orrore delle tempeste belliche del XX secolo. Come alcuni critici hanno giustamente evidenziato, nessun altro film ha saputo cogliere in maniera così lucida e netta il romanticismo inglese, tipicamente ben celato sotto la patina dell'atavico aplomb del popolo britannico. Nel cast spicca una meravigliosa Deborah Kerr (che fa addirittura tre ruoli diversi), seguita a ruota da Roger Livesey e Anton Walbrook. Proprio grazie a questo film la magnifica attrice divenne la più famosa diva inglese dell'epoca.

Voto:
voto: 4,5/5

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