sabato 17 aprile 2021

Il mistero dell'acqua (The Weight of Water, 2000) di Kathryn Bigelow

Un weekend in barca scatena tensioni nascoste, rancori repressi e desideri inconfessabili tra due coppie: la fotografa Jean, il marito Thomas, poeta alcolizzato in crisi, e suo fratello Rich, accompagnato dalla compagna Adaline, un autentico vulcano di sensualità. I quattro si dirigono verso una piccola isola al largo delle coste del Maine, dove  Jean deve realizzare un reportage fotografico su un caso di duplice omicidio, avvenuto nel 1873, in cui probabilmente venne condannato a morte un uomo innocente. Le vicende dei quattro si alternano al racconto in parallelo di quelle del 1873, in cui assistiamo al vero svolgimento dei fatti. Le due storie si interconnettono, a volte quasi si sovrappongono, come a stabilire un filo conduttore nelle dinamiche di coppia che attraversa i secoli e sfida il tempo. Dal romanzo "Il peso dell'acqua" di Anita Shreve, la Bigelow ha tratto un thriller-drama sfuggente e affascinante, lento nell'incedere, ambiguo nei personaggi, attraversato dall'ombra della morte e da una sottile carica erotica che bolle sotto traccia. E' un film sospeso, costruito sull'attesa di un evento drammatico, un film di fantasmi e di pulsioni, di misteri e di minacce incombenti. Un film fatto di dettagli, di gesti, di sguardi, intrigante anche se non completamente risolto. Alla fine qualcosa sfugge, ma forse è giusto così. E' anche un film doppio, con la storia ottocentesca dalla fotografia cupa che si alterna a quella attuale dalla luce abbagliante, in una evidente contrapposizione di toni e di mondi. Mondi che però convergono nella beffarda e dolorosa conclusione, rendendo il tutto una grande metafora onirica sui volti (tragici) dell'amore. La natura, splendidamente catturata in potenti immagini dalla regista americana, è un protagonista aggiunto, bellissima e spaventosa. Cast di gran livello (Sean Penn, Elizabeth Hurley, Catherine McCormack, Sarah Polley, Josh Lucas, Ulrich Thomsen, Vinessa Shaw) con la Hurley che buca il video per la sua prorompente carica erotica. Due scene da ricordare: la partita notturna a shanghai e quella del ghiaccio, "bollente", con cui la bella Hurley si (e ci) sollazza. La continua voce fuori campo (che fa tanto Malick più che Bigelow) è la forma sonora di "quel filo" citato in precedenza.
 
Voto:
voto: 3,5/5

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