lunedì 26 aprile 2021

Diamanti grezzi (Uncut Gems, 2019) di Benny Safdie, Josh Safdie

Howard Ratner è un gioielliere di New York, uomo infido e subdolo, adultero e bugiardo, pieno di debiti per il suo vizio del gioco d'azzardo e colluso con gente di malaffare, tra cui il cognato mafioso. Sogna di fare il colpo grosso della vita vendendo un opale nero dell'Etiopia in un'asta milionaria, ma si lascia convincere da un campione di basket a scambiare la pietra con un anello di valore, finendo così in un mare di guai, alla prese con personaggi pericolosi. In questo thriller nero, pervaso da tetro fatalismo e da un senso della vita crudelmente grottesco, i fratelli Safdie disegnano un sottobosco di abbietto degrado e di rapace avidità. Un mondo di sinistri figuri senza scrupoli che vivono ai limiti della legalità e della decenza, con una visione "elastica" delle regole e della morale, accecati dal miraggio della ricchezza facile per potere portare avanti le loro vite sregolate, opulente e sfrenate, bene al di sopra delle loro reali possibilità e dei loro (presunti) talenti. In questo cupo mondo di squali e parassiti si muove il protagonista Howard Ratner (magistralmente interpretato da un quasi irriconoscibile Adam Sandler), un viscido ciarliero millantatore che si è rovinato la vita per troppi vizi e scelte maldestre, e che cerca disperatamente di non farsi schiacciare dal meccanismo, ben più grande di lui, in cui si è ficcato. Ma con risultati ridicoli e pateticamente tragici. E' un film irrequieto, come il suo personaggio principale, percorso da una vibrante frenesia, da un'ansia nervosa, ma anche da un cupo senso di sconfitta (e di morte) che accompagna ogni singola scena. E' un ritratto dolente e spietato, non privo di lugubre sarcasmo, del dark side del Sogno Americano, nascosto all'ombra dei grattacieli sfavillanti e della vita sfarzosa della Manhattan rampante. Il comico Sandler, famoso per le commedie disimpegnate, presta il suo volto intriso di una sottile disperazione a questo antieroe americano, un perdente dei nostri giorni, un sottoprodotto del materialismo capitalistico. E' il personaggio di Ratner, scritto benissimo e interpretato ancora meglio, la luce guida di questo film verboso e iperattivo, accattivante e coinvolgente nella sua folle corsa verso l'inevitabile. Un film da vivere "di pancia", immersi in questa galleria di strani ceffi (tutti con la faccia giusta) smaniosamente impegnati a fare la cosa sbagliata. Tra battute folgoranti e alcune sequenze di grande impatto (l'epilogo in modo particolare), i due fratelli registi hanno dimostrato, con questo film, di aver raggiunto un buon livello di maturità espressiva. Uscito in pochissime sale (ma solo in America), è stato distribuito a livello mondiale dalla piattaforma Netflix.

Voto:
voto: 4/5

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