martedì 27 aprile 2021

Il danno (Damage, 1992) di Louis Malle

Stephen Fleming, influente politico inglese, perde la testa per Anna, fidanzata del figlio, una francese sensuale e misteriosa. Tra i due scoppia una passione travolgente e lo scomodo segreto non potrà restare tale troppo a lungo. La tragedia è dietro l'angolo. Torbido melodramma erotico di Louis Malle, tratto dal romanzo omonimo di Josephine Hart. E' un film di pulsioni e di contrasti: tra l'impeccabile facciata morigerata dei personaggi, o la gelida eleganza ambientale, e il fuoco potente dell'erotismo che cova sotto la cenere, pronto ad esplodere, incontrollabile. Un film a due livelli, con cui il grande Maestro francese torna nella sua comfort zone degli scandali anti-borghesi e dei rapporti morbosi. Il primo livello è, ovviamente, quello carnale, particolarmente esplicito nelle "furiose" scene d'amore fisico, che intendono porre l'accento sulla forza ancestrale del richiamo sessuale, mostrato come violento appiglio all'energia vitale, tormento interiore, urgente istinto e irrefrenabile necessità. Il secondo livello, più sottile ed oscuro, è quello psicologico, a cui allude il titolo: un trauma incestuoso che lascia tracce nel profondo e che, per essere realmente rimosso, necessita di una subdola riproposizione: nelle situazioni, nelle sensazioni e nell'esito drammatico. Di grande raffinatezza figurativa, teso nel ritmo, ellittico nel suo percorso psico-patologico, ambiguo, provocatorio e conturbante, è l'ultimo perfido graffio dell'autore alla sua classe sociale, che osteggiò pesantemente il film alla sua uscita nelle sale. Cast di grande livello, con Jeremy Irons, Juliette Binoche, Rupert Graves e Miranda Richardson (candidata agli Oscar come miglior attrice non protagonista e premiata ai BAFTA). Il titolo francese (Fatale) allude, più superficialmente, al ruolo dell'amante proibita come incarnazione del destino. Una volta tanto noi italiani abbiamo fatto meglio.
 
Voto:
voto: 3,5/5

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