giovedì 15 aprile 2021

Mishima: Una vita in quattro capitoli (Mishima: A Life in Four Chapters, 1985) di Paul Schrader

Dramma biografico sulla vita di Yukio Mishima, scrittore e poeta giapponese, idealista radicale e intellettuale sofisticato, l'ultimo custode di quell'insieme di riti e tradizioni culturali che hanno caratterizzato la storia del Giappone antico, alimentando miti e leggende. Mishima viene soprattutto ricordato per l'idealizzazione estetica della morte autoindotta attraverso il rito samurai del seppuku, da lui esaltato come un gesto nobile, supremo, onorevole. Non una resa, non una sconfitta, ma un sacrificio estremo ed eroico, inteso sia come preservazione di un codice etico ancestrale che come atto di protesta contro un sistema sociale che ha vilipeso tali codici d'onore. Decise di darsi la morte in questo modo, a soli 45 anni, nell'interno del Ministero della Difesa, dopo aver tenuto un ultimo veemente discorso pubblico di condanna contro la scelta politica di "svendere" il millenario sentimento popolare giapponese alle democrazie capitalistiche occidentali. In questo film raffinato, romantico, utopistico, malinconico e brutale (prodotto da George Lucas e Francis Ford Coppola), il regista Paul Schrader racconta i quattro momenti cruciali del percorso terreno di Mishima attraverso quattro episodi distinti: "Bellezza", "Arte", "Azione", "Armonia tra penna e spada". I primi tre sono ispirati a tre romanzi dell'autore. Nel primo capitolo un tempio d'oro provoca uno stato di estasi inibitoria in un novizio, che, incapace di reggere di fronte a tanta bellezza, è spinto a distruggerla perchè è il solo modo per continuare a vivere. Nel secondo un attore vanitoso, ossessionato dalla ricerca della perfezione fisica, finisce per mortificare il proprio corpo in una relazione sadomasochistica con una donna crudele. Nel terzo segmento un patriota idealista, fedele all'Imperatore, lotta per eliminare le contaminazioni capitalistiche dal suo paese, ma, dopo il fallimento, decide di porre fine alla sua vita. L'ultimo atto, teso, drammatico e allucinato, è il racconto del suicidio del poeta, la messa in opera di quello che ha sempre scritto e celebrato nelle sue opere letterarie. Schrader, abbracciando totalmente il punto di vista del suo protagonista, ci immerge nel suo delirio sospeso tra follia e misticismo, e ci regala un finale memorabile: il seppuku di Mishima come l'ultima delle sue opere, scritta con il sangue. La completa fusione spirituale tra arte e vita.
 
Voto:
voto: 4/5

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